Formaggio di latte vaccino.
La produzione del formaggio Toma è, fin da epoca medievale, strettamente legata all'area alpina piemontese ed in particolare ai margari che sfruttavano i pascoli montani nel periodo estivo per poi ridiscendere a fondovalle o in pianura nel periodo invernale.
Questo nomadismo ha influito costantemente sulla grande frammentarietà sia dei luoghi che delle tecniche di produzione della Toma piemontese.
La sua distribuzione geografica copre gran parte del territorio del Piemonte con l'esclusione delle province di Asti e Alessandria.
E’ comunque prodotto soprattutto in provincia di Torino (in particolare in Val Susa, Valli di Lanzo, Canavese e la zona di pianura), nella montagna Biellese e l'alta Val Sesia, oltre alla pianura Cuneese.
La Toma piemontese si presenta di forma cilindrica, con diametro di 20-30 cm e un peso variabile tra i 5-10 kg. La crosta è in genere poco spessa, mentre la pasta è di colore giallo uniforme ma di intensità variabile a seconda della tipologia.
Quella che conosco meglio – parte delle mie radici sono lì – è la Toma Biellese. E’ un formaggio sia da tavola sia ottimo per preparare piatti tipici. Quando è giovane, ha un sapore delicato ma già con forte personalità. Più è avanti nella stagionatura, più diventa formaggio “importante”, per il gusto ma anche per l’olfatto!
Vini consigliati: Barbera o Dolcetto per la toma giovane, Barolo o Roero per quella più stagionata.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.