Il friggione

Il Friggione è una ricetta tipica dell'Emilia Romagna, in particolare modo di Bologna.

Il Friggione è considerata una ricetta veramente storica tant'è che la ricetta originale viene conservata presso la Camera di Commercio di Bologna, privilegio riservato solo ai più conosciuti Tortellini, alle Tagliatelle e al Ragù.

La preparazione del Friggione è in realtà molto semplice, un pò più lunga la preparazione, a causa dei tempi di macerazione, è consigliato pertanto prepararlo alla sera prima per l'indomani.

Affettate molto finemente le cipolle andandole a miscelare con il cucchiaino di sale grosso e quello di zucchero, lasciate macerare il tutto per almeno 4 ore mescolando di tanto in tanto.

Mettete le cipolle e il liquido che avranno rilasciato in un tegame aggiungendo lo strutto, lasciate cuocere a fuoco basso per almeno 2 ore rimestando di tanto in tanto.

Quando le cipolle si saranno scurite, trascorse le 2 ore, aggiungete i pomodori tagliati a pezzettini e continuate la cottura per almeno un altra ora e mezza; il risultato finale dovrà essere una specie di crema, a questo punto regolate di sale e pepe.

Ingredienti
Cipolle 2,5 kg
Pomodori 200 gr. pelati freschi
Sale 1 cucchiaino
Strutto 2 cucchiaini
Zucchero 1 cucchiano

Il pesce al sale

Ingredienti:
Un pesce (orata, spigola, dentice...quello che trovi)
3Kg di sale grosso
Una teglia abbastanza capiente

Pulite il pesce dalle interiora, togliete le pinne e un pezzo della coda (se avete bisogno di guadagnare spazio nella teglia), ma non le scaglie!
Lavate bene e asciugate bene il pesce e guarnitelo all'interno come vi pare..al limite anche solo un filo d'olio!
Fate nella teglia un base di sale, adagiatevi il pesce sopra e copritelo interamente e abondantemente con il resto del sale!
Infornate a 220° gradi e fine!
E' esente da errori perchè sotto sale in forno il pesce trasuda il liquido di cottura che viene subito assorbito dal sale formando una crosta dura che lo avvolge e lo cuoce sempre a puntino...anche se esagerate con i tempi non succede granchè.
Il che risulta utile anche per chi come me non ha molta dimestichezza con i tempi della cucina.
Potete invitare gli amici e sforare in chiacchiere per poi sfornare uno splendido pesce al sale fra gli "Oooh!!" degli amici che vi guardano come se foste uno chef vero (poveri ingenui!), perfettamente cotto a puntino.
Basta fare attenzione a togliere il sale in eccesso nella teglia, prima di rompere il guscio di sale che avvolge il pesce, e sorvolare sulle condizioni immonde della cucina dopo che avrete tolto tutto quel sale puzzolente e unto...ma tant'è..mica siamo dei veri chef!!
:-DD

Crostini di fegatini

Per la ricetta mi riferisco solo al sugo di fegatini...poi per il tipo di crostino usate il pane come vi pare, anche se da noi si usa le baguette tagliate a rondelle, tostate in forno e spalmate di burro o inzuppate leggermente nel brodo.

Prendete 3/4 etti di fegatini pollo ben puliti e lavati, tagliateli a metà o cumunque in pezzi non molto piccoli e scottateli in padella per toglierli l'acqua che secernono (troppo amara credo).
In precedenza avrete preparato un soffritto in olio extravergine d'oliva di 1/2 cipolla rossa, una costola di sedano e una carota.
Aggiungete i fegatini (senza l'acqua che hanno prodotto prima) e cuocere a fuoco molto basso.
Quando la cipolla è ben cotta si passa il tutto col frullatore (eeehh..la modernità!) e si passano in un altro tegame (sempre a fuoco basso) insieme ad un bel pezzo di burro (non abbiate paura..), una buccia di limone e due dita di Marsala (solo ed esclusivamente Marsala eh!..guarda che vi vedo!!!).
Quando il Marsala evapora si aggiunge una puntinina di pomodoro (pochissimissimo) e un pò di brodo, una spruzzata di capperi e acciughe finemente tritati (in via del tutto accezzionale è ammesso l'uso di pasta di capperi e pasta d'acciughe).
Finito e pronto da spalmare!

Pappa al pomodoro

Qui, purtroppo, è come per la Ribollita...se non avete il pane toscano sciapo non sò come farete, comunque...

Prendete circa 300/400gr di pane raffermo (vecchio di due tre giorni al massimo e non muffato), tagliatelo a fette o a pezzi e aggiungetelo al tegame in cui prima avrete messo a cuocere 4 pomodori SanMarzano (freschi) tagliati a pezzetti, del basilico e due spicchi d'aglio (interi).
Olio a volontà e allungate con un pò d'acqua e una punta di dado vegetale...controllare il sale e cuocete finchè non diventa un impasto omogeneo.
Fine

Riso alla zucca

Ingredienti (per 4 persone): un quarto di zucca di medio-piccole dimensioni, 400 grammi di riso, brodo vegetale, olio d'oliva, un bicchiere abbondante di vino bianco, mezza cipolla, burro qb, parmigiano qb, un pizzico di prezzemolo

preparazione:

- soffriggere la cipolla nell'olio d'oliva

- aggiungere la zucca tagliata a piccoli pezzi



- aggiungere un paio di mestoli di brodo affinchè la zucca formi una sorta di purea




- quando si sarà formata la purea, aggiungere il riso




- aggiungere il vino e il brodo quando necessario

- a metà cottura aggiungere il pizzico di prezzemolo




- portare a fine cottura, e mantecare con burro e parmigiano

- mettetelo nei piatti e MANGIATE DI GUSTO!!! :D



(l'ho cucinato ieri sera! :D)

Trippa al pomodoro

Dose per circa 4 persone (ma meno non ne fate..piuttosto mangiatevela per due giorni)

Prendete circa 1 Kg di trippa bianca
Risbollentatela, per togliere i residui di grasso in eccesso, per 20 minuti in acqua bollente..poi scolare bene nello scolapasta.
Preparare un battuto di cipolla, carota e costola di sedano..fatelo appassire in olio (il solito extra o nulla!!)
Aggiungete la trippa, che avrete precedentemente tagliato a striscioline tipo fettuccine di 1 cm per 4, e appena saltate aggiungete una barattolo di pomodori pelati.
Fare bollire fino a cottura aggiungendo acqua per non farla attaccare.
Utile anche un pò di formaggio parmigiano e una puntina di dado vegetale.
Fine

Roast beef all'inglese

In realtà quella che vi do è la ricetta (molto simile) del

Rosbif

come si fa in Toscana.

Prendere un lacerto (magatello) di coscia, (cioè dalla zampa posteriore - quello di spalla è più piccolo e più nervoso) di bovino adulto.
Peserà circa Kg. 2,5/3,5 a seconda delle dimensioni dell'animale.
Preparate un bel trito di aglio (non con il premiaglio, altrimenti a carne cotta vi apparirà verde) e mescolatelo con un'adeguata quantità di sale fino.
Sul pezzo di carne, con un punteruolo da cucina (ma va bene anche un coltello) praticate tre fori profondi nel senso della lunghezza, sia da un capo che dall'altro.
Inserite, con pazienza, in questi fori il trito di aglio e sale che avete preparato.
Strofinate dell'aglio schiacciato lungo tutto il pezzo di carne, passateci attorno del sale fino, quindi, contornandolo con 3/4 rametti di rosmarino, legatelo molto stretto con dello spago da cucina.
Mettetelo in un ruoto con un filo di olio.
La cosa più complicata di questa semplice ricetta è il tempo di cottura, per far sì che la carne sia cotta, ma il cuore rimanga al sangue:
In forno già caldo a 200/250 gradi, deve cuocere circa 15 minuti per ogni chilo di carne.
Quindi se il pezzo pesa 3 chilogrammi, dovrà cuocere per circa 45 minuti.
Nei primi minuti di cottura giratelo da ogni lato, in modo che faccia la crosta scura tutt'intorno, poi lasciatelo cuocere.
Quando sarà pronto togliete lo spago ed il rosmarino, tagliatelo a fettine molto sottili e servitelo versandoci su un paio di cucchiaiate del suo sughetto.
Anche ottimo è freddo con versato su il sughetto bollente, oppure condito con olio e limone.

ATTENZIONE
Se l'intero pezzo di lacerto lo considerate eccessivo, e decidete di usarne, mettiamo, la metà, il peso diventerà di 1,5 chili, ma lo spessore della carne sarà uguale, quindi il tempo di cottura non potrà essere di 22/23 minuti (come il peso di 1,5 chilogrammi ci direbbe), ma dovrà essere di 30/35 minuti.
Naturalmente il grado di "al sangue" di vostra preferenza lo potrete raggiungere soltanto con l'esperienza.

Buon appetito.

Castagnaccio

Altro dolce regionale.
Premetto che per il castagnaccio vale la regola della ribollita..ogni zona della Toscana ha il suo castagnaccio e ogni zona pretende che il suo sia più buono, quello della mì mamma l'è insuperabile!!
Ingredienti:
400gr di farina di castagne dell'Appennino ToscoEmiliano macinate a pietra in mulino ad acqua in splendido paesino alle falde del Pratomagno...Loro Ciuffenna (Tiè!!)
2 cucchiai di zucchero
2 cucchiai d'olio (immaginatevi quale)
1 arancia
1 pizzico di sale
1/2 litro d'acqua
1 etto d'uvetta
6 noci
Pinoli a piacere
1 rametto di ramerino

Preparazione:
Si mescola tutti gli ingredienti insieme, avendo cura di usare solo i gherigli delle noci (ovviamente) e grattando tutta la buccia dell'arancia nell'impasto prima di spremerci anche il succo (farlo dopo averla spermuta è molto più difficile! Lo scrivo per esperienza diretta...ehmm.. :-D )
Si mette tutto il complosto, che sarà abbastanza liquido, in una teglia unta d'olio, aggiungendo sopra le foglie del ramerino!
In forno per 40 minuti a 180°

Adesso c'è da fare una precisazione...il castagnaccio c'è a chi piace alto e sofficione e a chi basso e secco (io sono per il secondo tipo)..basta usare una teglia più stretta per il primo e più larga per il secondo..a vostro gusto!
:-))

Cantucci di Prato

Occorrenza:
10 Uova
800gr. di zucchero
800 gr. di farina
300 gr di mandorle con la buccia

Preparazione.
Montate a neve 5 delle 10 chiare d'uovo.(Le altre 5 servono dopo)
Prendete i 10 rossi delle uova e lavoratali lentamente e moooooltissimo con gli 800gr. di zucchero.
Aggiungete la farina (lentamente per non fare grumi)
Aggiungete le chiare montate a neve (Idem...il lavoro di mescolo sarà lungo e faticoso)
Infine aggiungete le mandorle.
L'impasto deve diventare abbastanza duro e colloso, lavorabile a mano, ma lo deve diventare in modo omogeneo e senza strappi!
Quindi vi bagnate i palmi delle mani con olio extravergine d'oliva e realizzate nella tegna (sempre unta d'olio) dei filoncini d'impasto non più larghi di 3 max 4 cm e lunghi un pochino meno della teglia medesima (ochhio che cuocendo rigonfiano e crescono...non devono toccarsi!!).
Si spennellano abbondantemente i filoncini con le 5 chiare d'uovo rimaste.
Si fa riposare il tutto circa 1/2 ora prima di infornare.
Poi si inforna a 180° per 15/18 minuti.
Poi si tagliano i filoncini per tralice e si rinfornano, alla rinfusa, i biscotti per altri 4/5 minuti a 150° max!
Fatto!
:-))

Pizza di scarole e zucca

per 4 persone:

300gr. farina
lievito
scarole (due cespi, 600gr.ca)
zucca (250 gr. ca)
pinoli
uva sultanina
mezzo bicchiere di vino bianco
sale

Preparate la pasta per la pizza come usuale (io uso parti uguali di acqua e farina, poi regolo in fuzione della consistenza e dell'umidità della pasta stessa). Un pizzico di sale durante la lavorazione e poi si lascia riposare.
In una padella abbastanza alta e larga (in caso di verdure, mi piace la wok) metto olio, due spicchi d'aglio interi e un paio di peperoncini interi secchi. Appena dorati, tolgo i due spicchi mentre lascio i 2 peperoncini.
Aggiungo le scarole lavate e spezzate a mano (non troppo piccole), i pinoli e l'uva sultanina. Dopo 3/4 minuti aggiungo il vino bianco e subito dopo la zucca tagliata a dadini piccoli e NON lessata prima (cruda). Faccio cuocere a fuoco basso e utilizzando un coperchio di vetro, fino a che le scarole non abbiano preso un colore verde brunato e siano morbide. La zucca, se tagliata sufficientemente piccola, avrà raggiunta la cottura desiderata, sarà morbida ma senza aver perso la consistenza (in questo caso sono stato fortunato, il momento di aggiungere la zucca ha avuto criteri totalmente empirici ed ha funzionato..Brunetto potrà aiutarci in proposito)

Con la pasta fodero una teglia da forno, riempio con tutto il preparato (ma prima tolgo i 2 peperoncini) e copro con un disco di pasta.
In forno a 180° per 25 minuti (ma in questo caso ogni forno fa storia a sè).

buon appetito
ps: criticate pure, anzi...mi farebbe piacere ricevere correzioni e consigli..:)

Frico con patate

Il Frico è uno dei piatti tradizionali del Friuli, in particolare della zona montana della Carnia, della quale è originario, e di tutta la provincia di Udine.
Viene servito come secondo, anche se in realtà potrebbe essere considerato piatto unico.
Ho deciso di postarlo qui, perché tra i secondi con verdure non ce lo vedevo troppo bene...
Per le quantità io vado "a occhio", però direi che si potrebbero riassumere come un terzo di formaggio per due terzi di patate... o anche un quarto di formaggio per tre quarti di patate... purtroppo non riesco ad essere più precisa
(In una ricetta online ho trovato 200 gr. di formaggio per 400 gr. di patate)

Ingredienti:

formaggio montasio fresco (12334560.3)
patate
olio (io uso l'extravergine d'oliva)
sale
(facoltativa la cipolla da far soffriggere prima di tutto, ma che secondo me è una contaminazione successiva che non si trova nella ricetta originaria)

Procedimento:

in una padella antiaderente con due cucchiai d'olio mettere le patate tagliate a dadini non troppo piccoli (devono cuocersi ma non friggersi) e salatele subito ad inizio cottura.
Fatele cuocere a fuoco medio rigirandole abbastanza spesso per impedire che si attacchino al fondo della padella.
Se notate che cominciano a formare la crosticina ma non sono ancora ben cotte internamente, coprite la padella con un coperchio possibilmente in vetro pesante, abbassate un po' la fiamma e cercate di portarle a cottura completa senza che induriscano e si asciughino troppo. (vi raccomando di non aggiungere acqua!)
Quando le patate saranno morbide, aggiungete il montasio tagliato a dadini piccoli, mescolate bene e coprite il tutto per far fondere il formaggio.
Mescolate sempre frequentemente ed amalgamate il tutto con un cucchiaio di legno.
Quando gli ingredienti risulteranno ben amalgamati, togliete il coperchio, compattate un po' l'impasto con il cucchiaio di legno, cercando di dargli una forma regolare, a "disco" spesso 1,5 - 2 cm circa, alzate un po' la fiamma e lasciate dorare il "tortino" prima da un lato, poi, rigirandolo con l'aiuto di un piatto, dall'altro lato, fino a che avrà formato una crosticina dorato-rossiccia.

Va servito caldissimo (diversamente diventa pesante da digerire, ma anche così non è una passeggiata), solitamente accompagnato da fette di polenta "grigliate".

Curiosità:

In origine il frico veniva cucinato con gli scarti della lavorazione del montasio, cioè con le striscioline che fuoriuscivano dagli stampi entro i quali venivano sagomate le forme, le cosiddette "strìssulis".
Oggi le strìssulis vengono vendute negli spacci delle poche latterie rimaste.

Puré di funghi

Ingredienti:

250 gr di funghi Champignon
1 cipolla
olio di oliva q.b.
90 gr di tofu morbido o panna vegetale
sale q.b.
fette di pane casereccio tostato

Tritate le cappelle dei funghi finemente,fatele rosolare con la cipolla per 3 minuti fino a quando risultano teneri. Versate i funghi trifolati nel frullatore, unite il tofu (o panna) e l'olio e continuate a frullare fino ad ottenere una crema omogenea. Aggiustate di sale e mettetelo in una ciotola da portata. Riponete in frigo fino al momento di servirlo.
Presentatelo in tavola accompagnato da fette di pane casereccio tostato.

Per chi non conosca il tofu:

(http://it.wikipedia.org/wiki/Tofu)

Si trova ormai un po’ ovunque, nella grande distribuzione (Coop, Conad ecc.) ha un buon rapporto qualità/prezzo. Non fatevi necessariamente salassare dal rinsecchito titolare del negozietto macrobiotico in centro :)

Lasagne al pesto

Ingredienti per 6 persone:

500gr lasagne
400gr fagiolini verdi
400gr mozzarella
uno spicchio d'aglio
12 cucchiai di pesto
olio e.v.
sale

Spuntate, lavate e lessate i fagiolini verdi in abbondante acqua bollente salata per venti minuti. Scolateli. Mondate l'aglio. In una padella fate scaldare un cucchiaio di olio e rosolatevi lo spicchio di aglio che poi eliminerete. Unite i fagiolini e fateli insaporire per qualche minuto.

Se avete pasta per lasagne secca: immergete in acqua bollente le lasagne poche per volta e scolatele al dente con un mestolo forato. Disponetele distese su un canovaccio pulito ad asciugare.
Se avete pasta per lasagne fresca: andate direttamente al passo successivo.

Scaldate il forno a 200°. Diluite il pesto con tre cucchiai dell'acqua di cottura delle lasagne (o con semplice acqua calda leggermente salata). Ungete di olio una pirofila e adagiatevi uno strato di lasagne sovrapponendole un poco. Copritele con la mozzarella a fette, i fagiolini e il pesto. Adagiate sopra un altro strato di lasagne e proseguite in questo modo a strati, fino all'esaurimento degli ingredienti. Terminate con le lasagne, il pesto e la mozzarella. Infornate e fate cuocere per 25 minuti. Portate in tavola nella pirofila.

Appendice: se amate le spezie, in almeno uno strato aggiungete una spolverata di pepe o di curry. Idem valga per il parmigiano grattugiato.

Gratin Dauphinois

Ingredienti:

circa 2 kg. di patate (dipende però dalle dimensioni della teglia)
una noce di burro
250 ml di panna liquida
250 ml di latte (io ne ho usato mezzo litro, ma è decisamente troppo. 250 ml dovrebbe andare...)
3 spicchi d'aglio
sale
circa 200 gr. di formaggio emmenthal

Preparazione:

Accendete il forno a circa 200° affinché si scaldi mentre preparate il tutto.
Grattugiate il fomaggio emmenthal con la grattugia a denti grossi.
(http://i138.photobucket.com/albums/q274/Soleonda/miei/D...a.jpg)
Pelate e lavate le patate, e tagliatele a fettine sottilissime.
(http://i138.photobucket.com/albums/q274/Soleonda/miei/D...a.jpg)
Ungete con il burro la teglia e disponete le patate formando uno strato uniforme.
(http://i138.photobucket.com/albums/q274/Soleonda/miei/D...a.jpg)

Pulite l'aglio privandolo del germoglio centrale e schiacciatelo con la pressa-aglio in un pentolino a parte.
(http://i138.photobucket.com/albums/q274/Soleonda/miei/D...a.jpg)
Aggiungete la panna liquida ed il latte.
(http://i138.photobucket.com/albums/q274/Soleonda/miei/D...a.jpg)
Aggiungete anche un cucchiaino circa di sale (meglio aggiungerne un po' per volta ed assaggiare). Con un cucchiaio mescolate a freddo tutti gli ingredienti e poi distribuiteli sulle patate, che NON devono esserne completamente ricoperte.
(Nella foto seguente c'è troppo latte)
(http://i138.photobucket.com/albums/q274/Soleonda/miei/D...a.jpg)
Cospargete poi la superficie con l'emmenthal grattugiato e qualche fiocchetto di burro.
(http://i138.photobucket.com/albums/q274/Soleonda/miei/D...a.jpg)

Infornate il tutto a 200° per circa 45 minuti, sul piano intermedio del forno, facendo attenzione che la superficie non bruci.
(http://i138.photobucket.com/albums/q274/Soleonda/miei/D...a.jpg)

ATTENZIONE!: Non fate come me... ;oP Il contenuto della teglia è liquido, fate molta attenzione nell'infornare (io ne ho rovesciato un po' sul pavimento), e fate attenzione anche e soprattutto nello sfornare, perché se vi riesce un po' troppo liquido come a me, rischiate di ustionarvi (per fortuna non ripeto gli stessi errori due volte ;oP)

Il risultato dovrebbe essere più o meno questo:
(http://i138.photobucket.com/albums/q274/Soleonda/miei/D...a.jpg)

Lasciatelo riposare un po' prima di portarlo in tavola.
E' buonissimo anche preparato già cotto del tutto il giorno prima e passato un po' in forno il giorno successivo (forse migliore, oserei dire).

Striscioline di tacchino ai funghi

Ingredienti:

Fettine di petto di tacchino
farina q.b. (azzardo... 200 gr.?)
due bicchieri di vino bianco
sale
olio extravergine d'oliva
misto di funghi tra cui porcini (freschi o anche surgelati)
uno spicchio d'aglio
prezzemolo

Preparazione:

Se sono freschi, pulite i funghi.
Lavate e tritate l'aglio e, a parte, il prezzemolo.
In una pentola antiaderente fate imbiondire l'aglio con 2 - 3 cucchiai d'olio extravergine d'oliva, poi aggiungete i funghi, salate bene, mescolate e fate cuocere i funghi a fuoco medio.
Quando la cottura sarà quasi terminata aggiungete il trito di prezzemolo.

A parte tagliate le fettine di petto di tacchino a striscioline di un paio di cm. di larghezza, avendo cura di tagliare perpendicolarmente alla fibra della carne, in modo da renderla più tenera.
Infarinate la carne, schiacciando bene per far aderire la farina il più possibile.
In una padella larga antiaderente scaldate qualche cucchiaio d'olio extravergine d'oliva, sistemateci dentro le striscioline di tacchino e fatele rosolare un po', girandole di tanto in tanto, cercando di farle cuocere da ogni lato ma senza lasciarle attaccare alla padella. Dapprima a fuoco vivace, poi abbassando un po'.
Aggiungete il sale ed il vino bianco, e lasciate cuocere la carne a fuoco lento, eventualmente coprendola con un coperchio pesante se vedete che si sta asciugando troppo.
A cottura ultimata, aggiungere i funghi preparati precedentemente, mescolare ancora un po' e servire.
(http://i138.photobucket.com/albums/q274/Soleonda/miei/D...a.jpg)

Pasta brisée

Ingredienti:

250 gr. di farina
125 gr. di burro o margarina
un pizzico di sale
qualche cucchiaio di acqua ben fredda

Preparazione:

su una spianatoia disponete la farina, il pizzico di sale e il burro (o la margarina) tagliato a pezzetti (dev'essere di frigo) e lavorate molto velocemente e grossolanamente con le dita. Non dovete impastare ma soltanto schiacciare i pezzi di burro insieme alla farina in modo che quest'ultima sia tutta assorbita ma il composto rimanga granuloso. Eventualmente aggiungete un cucchiaio o due di acqua molto fredda. A questo punto l'impasto non sarà omogeneo (non lo deve essere) ma abbastanza liscio da formare una palla.
RIPORRE LA PALLA IN FRIGO PER ALMENO UN'ORA, avvolta nel chellophane, prima di utilizzarla.

Questa pasta va bene sia per preparazioni dolci che salate.
Può essere preparata e conservata in congelatore per parecchio tempo, e scongelata in frigo, all'occorrenza, con sufficiente anticipo.

Besciamella

Ingredienti:

100 gr. di burro
1 lt. di latte a temperatura ambiente o tiepido (io uso quello freddo, ma è molto più difficile)
100 gr. di farina
sale
(facoltativo: noce moscata)

Preparazione:

In un pentolino antiaderente far sciogliere il burro molto lentamente, senza che frigga.
Spegnere momentaneamente il fuoco o abbassare il più possibile.
Mescolando continuamente con un cucchiaio di legno facendo attenzione a non formare grumi, aggiungere gradualmente ma velocemente la farina spolverizzandola (possibilmente con lo strumento apposito (12358814.24)).
Quando tutta la farina sarà assorbita dal burro, formando un composto liscio, alzare un po' la fiamma ed aggiungere il latte molto lentamente, mescolando continuamente e contemporaneamente col cucchiaio di legno. Aggiungere il latte man mano che viene assorbito, fino a quando l'avrete aggiunto tutto, poi continuare a mescolare.
Aggiungere un pizzico di sale e, sempre mescolando, portare ad ebollizione.
Quando comincia a bollire un po', abbassare la fiamma e continuare a mescolare con attenzione, facendo in modo che non attacchi sul fondo della pentola, facendola cuocere per qualche minuto.
(facoltativo: eventualmente aggiungere alla fine un pizzico di noce moscata grattugiata)

Cappuccio con le acciughe

Ingredienti:

una verza cappuccio fresca e tenera
una decina di acciughe sott'olio
olio extravergine d'oliva
aceto di vino

Preparazione:

Lavare il cappuccio ed affettarlo a striscioline finissime.
In un pentolino far intiepidire l'aceto, sciogliendoci dentro le acciughe.
In un'insalatiera resistente al calore disporre il cappuccio ed irrorarlo con l'aceto e le acciughe ancora caldi. Mescolare bene e lasciar riposare per un'ora. Aggiungere l'olio e servire.

Verza atomica

Per 6 persone.
Un cavolo cappuccio tagliato il più fine possibile.
6 spicchi d'aglio (senza animella verde) tritati
Il succo di due limoni (veri, non Limmy)
Pepe nero a volontà
Sale

Prima mischiata, energica

Olio d'oliva extravergine quanto basta

Mischiare ancora energicamente

Lasciare riposare per almeno un'ora.

Mischiare di nuovo prima di servire.

Attenzione: non è un piatto per tutti!!!

Una variante prevede l'aggiunta di acciughe tagliate a pezzettini. Suggerisco di gustarla la prima volta al naturale. Se si sopravvive allora alla seconda si possone mettere le acciughe.

Torta al cioccolato di George Blanc

Torta:
125 gr. Cioccolato fondente
100 gr. Burro
50 gr. Farina
150 gr. Zucchero
4 uova
Preparazione
Sciogliere a "bagno maria"* il cioccolato ed aggiungere burro farina zucchero e uova.
Si cerca di ottenere una pasta liscia e possibilmente leggera.
Si mette in forno la pasta per 30 minuti a 200°

Glassatura:
120 gr. Cioccolato amaro
80 gr.crema fleurette scaldata
20 gr. Burro
Preparazione
Si scioglie il cioccolato a bagno maria, si aggiunge il burro morbido e la creme fleurette calda.

Quando la torta precedentemente preparata è raffreddata, la si glassa con la preparazione di cui sopra, dopo che la stessa si è leggermente raffreddata e di conseguenza ho una consistenza non più liquida ma non ancora troppo dura.

Per abbellimento si possono fare dei disegni con la forchetta e si può "grattuggiare" (con una grattugia a fori larghi) sopra la torta della cioccolata e/o spolverarci sopra del cacao in polvere.

*Bagno maria.
E' una cottura molto utile quando si vuole cuocere/scaldare qualcosa, senza che la padella sia a contatto diretto con il fuoco, cosa che potrebbe bruciare il nostro prodotto.
Si procede mettendo una pentola di acqua calda direttamente sul fuoco e quando l'acqua bolle, prendiamo un pentolino al cui interno metteremo il prodotto che vogliamo sciogliere (nel nostro caso la cioccolata) e lo adagiamo nell'acqua.
Questo permette di non avere un contatto diretto con il fuoco e di raggiungere al massimo, per contatto, una temperatura al massimo di 100°.
Ovviamente bisogna far attenzione affinchè l'acqua del "pentolone" non entri nel "pentolino"...

Torta all'arancio della mere blanc

Dose per 6 persone

PASTA
Zucchero gr.200
Farina gr.170
Burro gr.200
Arancia spremuta 1 e mezza
Uova 2
Lievito
Buccia di 2 arancie tagliata finissima

Copertura
Zucchero a velo gr.115
Succo di ½ arancia
Cucchiaio di Kirsch

Cottura
10 minuti a forno caldissimo
15 minuti a 150°

Preparazione pasta
Sbattere lo zucchero con il burro precedentemente ammorbidito fino ad ottenere una crema liscia.
Aggiungere alla crema il succo di un’arancia, le uova, la farina bianca, il lievito e i ¾ delle buccette precedentemente preparate badando bene ad evitare la parte bianca amara del frutto.
Imburrare ed infarinare una teglia.
Versarvi la pasta così ottenuta.
Infornare per 10 minuti a forno caldissimo e per i successivi 15 minuti a 150°.
Si esegue la precedentemente indicata "provca stecchino" e se la torta la passa, la si lascia raffreddare.
Quando la teglia è ancora tiepida, si toglie la torta, facendo la massima attenzione, visto che è molto delicata.

Copertura
Procedere poi alla glassatura ottenuta sbattendo lo zucchero a velo con il succo di mezza arancia, il restante della scorzetta ed infine un cucchiaio di liquore.

E’ possibile guarnire la torta con fragole od altra frutta fresca ma anche con fette di arancia candita o caramellata.\

Torta al limone

Pasta Brisè
Burro gr. 100
Farina gr. 200
1 pizzico di sale e ½ dl di acqua

Ripieno
3 limoni
zucchero gr.100
uova 3
¼ di litro di latte scremato
panna fresca spessa gr.50

Preparazione pasta
Preparare la pasta brisè impastando velocemente tutti gli ingredienti dati e lasciarla riposare.
Preriscaldare il forno a 210°.
Stendere la pasta su una tortiera di 25 cm di diametro, creando un bordo piuttosto alto.
Fare cuocere la pasta da sola per 15 minuti.

Preparazione ripieno
Lavare i limoni e togliere la loro pelle molto sottilmente evitando la parte bianca amara.
Spremere i limoni cercando di ottenere 100 g. di succo e ponendo il succo in un bicchiere.

Battere le uova con lo zucchero.
Aggiungere di seguito il latte, la crema spessa e il succo di limone ottenendo una preparazione molto liscia.

Abbassare la temperatura del forno a 180°.
Sulla pasta precotta versare la crema al limone rimettendo il tutto in forno per 30-35 minuti.
Decorare la torta con rondelle di limone caramellate ed in sciroppo.

Tarte tatin

Ingredienti:
gr.200 burro
gr.200 zucchero di canna
gr.250 farina bianca setacciata
1 uovo
3-4 mele
vaniglia-cannella in polvere

Esecuzione:
Si parte dalla pasta.
Si ammorbidisce il burro(gr.125 dei 200) a cui si aggiunge l’uovo precedentemente sbattuto,la farina bianca setacciata,gr.20 dello zucchero di canna, 2 cucchiaiate di acqua gelata.
Si impasta il tutto con le mani e si mette l’impasto ottenuto a riposare in luogo fresco per 1 ora.

Si accende il forno a 220°.

Si tagliano le mele in fette abbastanza sottili privandole del torsolo e della buccia.
Si aggiungono alle stesse la vaniglia e la cannella in polvere.

Si stende sul fondo di una teglia da 26 cm.
Il burro rimasto dalla confezione della pasta, si spolvera con lo zucchero rimasto (175 gr.) il fondo della tortiera su fuoco basso e si lascia sullo stesso fino alla formazione del caramello.
A questo punto si toglie la tortiera dal fuoco, si mette lo strato di mele a contatto diretto con il caramello e si termina stendendo la pasta sullo strato di mele ben compattato.

Si cuoce per 25 minuti.
Nel frattempo si prepara la crema inglese che si servirà in associazione alla torta.

Torta di ricotta

PASTA:
1 uovo intero
300 gr. di farina
1 etto di burro fuso
1 etto di zucchero semolato
lievito

RIPIENO:
etti di ricotta
1 uovo intero
1 confezione di amaretti
50 gr.di mandorle
50 gr. di zucchero-cognac e zucchero a velo per finitura.

Preparare la pasta, farla riposare e dividerla in due parti non uguali.
Per il sotto ritagliare la parte più grossa, per il sopra quella più piccola.

Preparare il composto con gli amaretti la ricotta le mandorle tritate lo zucchero il cognac o altri profumi a piacimento come cannella o scorzetta di limone.
Stendere la pasta nella tortiera dopo averne imburrato il fondo.
Spalmare sul fondo il composto ottenuto con la ricotta.
Terminare con il restante della pasta preparata sbriciolandola sopra il composto di ricotta o con le mani (viene più rustica) o con un passino di metallo a maglia larga mettendo la pasta poco per volta e pressandola sul fondo con un cucchiaio .

Cuocere in forno preriscaldato a 190° per ½ ora circa.

Spolverare con zucchero a velo.

Torta al limone con panna acida

PASTA:
200 gr.farina-100 gr.zucchero-100 gr.burro-1 uovo-sale-lievito
RIPIENO:
1 tazza di zucchero semolato
3 cucchiai da tavola di fecola
1 pizzico di sale
1 tazza di latte
3 uova-albume e rosso divisi
4 cucchiai da tavola di burro
1 e ½ cucchiaio da the di buccia di limone
¼ di tazza di succo di limone
1 tazza di crema acida

MERINGA
¼ di cucchiaio da the di cremor tartaro
½ cucchiaio da the di estratto di vaniglia
6 cucchiai da tavola di zucchero

Preparare una base di pasta come per una crostata e cuocerla in forno.
Raffreddarla.

In una casseruola di media grandezza unire 1 tazza di zucchero, la fecola ed il sale.
Velocemente inserire il tutto nel latte.
Cuocere a cottura media rigirando con attenzione quasi fino a bollitura per far addensare il composto.
In una piccola terrina battere leggermente i tuorli dell’uovo.
Miscelare una piccola parte del composto preparato che risulta ancora caldo con il gialli delle uova.
Alla fine rimettere al fuoco, rimescolare bene,aggiungere il burro, il succo del limone e le scorzette.
Inserire la crema acida .
Terminata la preparazione del ripieno, spargerlo sulla crostata.

Per la meringa:
In un’altra tazza battere il bianco dell’uovo con il cremor tartaro e la vaniglia fino a neve ferma.
Gradualmente aggiungere 6 cucchiai da tavola di zucchero.
Mettere la meringa sopra la crostata sigillandola al contorno.
Porre in forno preriscaldato per 12-15 minuti o finchè dorato.

Raffreddare e servire.

Torta di mele con panna acida

PASTA FROLLA:
200 gr. di farina bianca
100 gr.di zucchero
100 gr.di burro ammorbidito
1 uovo intero
scorzetta di limone,vaniglia e poco lievito.

RIPIENO:
L’unità di misura per le dosi è una classica tazza
¾ di tazza di zucchero semolato
¾ di tazza di zucchero di canna
1 cucchiaio da tavola di farina
1 cucchiaino da the di cannella in polvere
½ cucchiaino da the di noce moscata
un cucchiaio da the di succo di limone
½ tazza di panna acida (panna e yogurt cremoso vanno bene)
4 mele di media grandezza sbucciate, private del torsolo e fatte in fette

COPERTURA:
½ tazza di farina
½ tazza di zucchero di canna
4 cucchiai di burro reso morbido

Preparare innanzitutto la pasta base per crostata.

Per il ripieno:
In una terrina mischiare lo zucchero semolato ed ¼ della tazza di zucchero di canna, 1 cucchiaio da tavola di farina, la cannella,la noce moscata, il succo di limone ed un pizzico di sale.
Aggiungere a tutto ciò la crema acida e le mele precedentemente preparate ed affettate.

Porre a cucchiaiate questo ripieno sulla pasta per crostate e mettere a parte.

In una grossa tazza mescolare insieme la ½ tazza di farina e la restante ½ tazza di zucchero scuro.
Unire poi il burro precedentemente ammorbidito e lavorare il composto con una forchetta.

Cospargere con questo rivestimento la torta sbriciolando con le dita la rivestitura e cuocere in forno preriscaldato per 40 minuti circa a 180°.

Cheese cake

Dosi per la pasta:
250 gr. di biscotti “Oro Saiwa”
100 gr. di burro
2 cucchiai di zucchero
1 albume d’uovo

Per il ripieno:
250 gr. di formaggino Philadelphia
200 gr. di stracchino
120 gr. di zucchero vanigliato
4 cucchiai di panna liquida
4 uova intere
1 limone,succo e scorzetta-un pizzico di sale

Per la copertura:
100 gr. di panna liquida
25 gr.di zucchero a velo
succo di mezzo limone
marmellata di lamponi

PASTA:
Montare il burro in una ciotola con lo zucchero ed aggiungere i biscotti frullati che devono essere ridotti a polvere ed il bianco dell’uovo.
Imburrare uno stampo e pressare il composto molto bene con l’aiuto di un cucchiaio premendo sul fondo e sui bordi della tortiera.
Porre il tutto in frigo per 30 minuti.

RIPIENO:
Frullare i formaggi aggiungendo la panna, il limone, le uova, lo zucchero e un pizzico di sale.
Tale operazione deve essere fatta per parecchio tempo.
Versare in seguito il composto nello stampo e mettere in forno preriscaldato a 190° per 45 minuti finchè anche il ripieno sia cotto (prova stuzzicadente)*
Far raffreddare il dolce per ½ ora circa.
Nel frattempo mescolare la panna con il succo del limone e lo zucchero per ottenere la copertura.
Montare con la frusta fino ad ottenere una crema densa.
Stenderla sul dolce e rimetterlo in forno caldo per 10 minuti.
Fare raffreddare la torta e ricoprirla con marmellata di lamponi.

*
Prova stuzzicadente

Si prende uno stuzzicadente, lo si infila nella torta e lo si toglie subito.
Se lo stuzzicadente è "pulito", la torta è cotta.
Se invece presenta dei pezzi di torta, vuol dire che bisogna cuocerla ancora un pò.

Pasta patate e cipolle

ingredienti (per 4 persone): 400 grammi di pasta RIGOROSAMENTE corta, 4 patate grandi, mezza cipolla (anche tre quarti), peperoncino, parmigiano, olio, sale.

preparazione:

- mettete le cipolle e il peperoncino nell'olio abbondante e cuocetele a fuoco basso (IMPORTANTE: non è un soffritto, le cipolle devono diventare marroni, ma non bruciare ovviamente!)
(http://img80.imageshack.us/my.php?image=cipolle1la3.jpg)

- intanto sbucciate le patate, lavatele e tagliatele a cubetti
(http://img80.imageshack.us/my.php?image=patatecubettiuf8.jpg)

- riempite la pentola che poi dovrà contenere la pasta di acqua e aggiungete i cubetti di patate a freddo, portate a ebollizione

- dopo 5 minuti di ebollizione, aggiungete la pasta nella stessa pentola
(http://img530.imageshack.us/my.php?image=patateepastavv8.jpg)

- intanto continuate a cuocere a fuoco basso le cipolle
(http://img530.imageshack.us/my.php?image=cipolle2pt0.jpg)

- quando la pasta sarà al dente, scolate il tutto e aggiungete le cipolle
(http://img80.imageshack.us/my.php?image=pastaquasipront...0.jpg)

- aggiungete il parmigiano (in alternativa aggiungete il pecorino, se vi piacciono i sapori più forti)
(http://img80.imageshack.us/my.php?image=piattofinitonm1.jpg)

ripeto: questo è il mio piatto in assoluto preferito...è facilissimo da fare e gli ingredienti sono semplicissimi e chiunque li ha in casa in qualsiasi momento...quindi se non sapete cosa fare: FATELO!!!! :D

Pasta porro e pomodoro

ingredienti (per 4 persone): 400 grammi di pasta corta, 2 porri, 8/10 pomodori pelati, olio, sale, pecorino, 1 spicchio d'aglio

preparazione:

- far soffriggere nell'olio i porri tagliati a fettine sottili, ovviamente con uno spicchio di aglio (io tolgo sempre l'anima)
(http://img212.imageshack.us/my.php?image=porroct1.jpg)

- a parte schiacciare i pomodori pelati
(http://img80.imageshack.us/my.php?image=pomodoricp1.jpg)

- aggiungere il pomodoro ai porri ormai dorati
(http://img530.imageshack.us/my.php?image=porropomodorip...3.jpg)

- far cuocere a fuoco basso fino a quando il sugo non si sarà asciugato
(http://img530.imageshack.us/my.php?image=sugoporropomod...5.jpg)

- mentre il sugo cuoce, buttate la pasta

- quando la pasta sarà cotta al dente, scolatela e fatela saltare nella padella del sugo
(http://img80.imageshack.us/my.php?image=pastaprontaoy6.jpg)

- mettete la pasta nei piatti e aggiungete il pecorino grattugiato

Polpette di funghi siciliane

Ingredienti per 4 persone: 500g di funghi porcini già puliti (in casa mia abbondano i funghi chiodini perchè mio papà li va a raccogliere, per cui ho usato quelli anzichè i porcini), 2 uova, 3 spicchi di aglio, 2 cucchiai di pangrattato, 1 manciata di prezzemolo tritato, 2 cucchiai di formaggio pecorino grattugiato, olio extravergine di oliva, sale, pepe.

Preparazione:

- cuocere i funghi a vapore in pochissima acqua con poco sale.

- scolarli, tritarli finemente e metterli in una terrina.

- unire le uova, l'aglio tritato con una manciata di prezzemolo, 2 cucchiai di pecorino e 2 cucchiai di pangrattato, sale e pepe.

- amalgamare il tutto, aggiungendo eventualmente altro pangrattato se l'impasto risulta molle.
(http://img388.imageshack.us/my.php?image=impastopolpett...1.jpg)

- ricavare 20-25 polpettine rotonde.
(http://img357.imageshack.us/my.php?image=polpetteincrea...8.jpg)

- friggerle in olio molto caldo facendole dorare.
(http://img66.imageshack.us/my.php?image=polpettequasipr...1.jpg)

- posare le polpette su carta assorbente, metterle in un piatto e servire subito!
(http://img357.imageshack.us/my.php?image=polpetteaifung...3.jpg)

Carbonara alla vegetariana

Ingredienti per 4 persone: 360g di linguine, 2 carote, 2 zucchine, 1 porro, 1 cipolla rossa, 4 foglie di verza, 2 uova, parmigiano grattugiato, olio extravergine di oliva, noce moscata, sale, pepe.

Preparazione:

- mondate e lavate tutte le verdure.

- tagliate le carote e le zucchine a nastri sottili con l'aiuto di un pelapatate, la parte bianca del porro e la verza a striscioline, la cipolla rossa a spicchi sottilissimi.

- unite e fate saltare in un tegame con poco olio per un paio di minuti poi salate.
(http://img75.imageshack.us/my.php?image=carbonaravegeta...9.jpg)

- coperchiate e fate stufare a fuoco basso per 15 minuti.
(http://img75.imageshack.us/my.php?image=carbonaravegeta...5.jpg)

- fate cuocere intanto le linguine in abbondante acqua salata.

- sbattete in un piatto le due uova con un pizzico di noce moscata, sale e pepe.

- quando la pasta sarà cotta al dente, scolatela e versatela nel tegame con le verdure; conditela con un filo di olio crudo poi versate le uova, il parmigiano e mescolate velocemente.
Fate insaporire per un minuto a fuoco basso e servite a caldo.

a tavola, è prontooooo!! :D

Pizza di scarole e zucca

per 4 persone:

300gr. farina
lievito
scarole (due cespi, 600gr.ca)
zucca (250 gr. ca)
pinoli
uva sultanina
mezzo bicchiere di vino bianco
sale

Preparate la pasta per la pizza come usuale (io uso parti uguali di acqua e farina, poi regolo in fuzione della consistenza e dell'umidità della pasta stessa). Un pizzico di sale durante la lavorazione e poi si lascia riposare.
In una padella abbastanza alta e larga (in caso di verdure, mi piace la wok) metto olio, due spicchi d'aglio interi e un paio di peperoncini interi secchi. Appena dorati, tolgo i due spicchi mentre lascio i 2 peperoncini.
Aggiungo le scarole lavate e spezzate a mano (non troppo piccole), i pinoli e l'uva sultanina. Dopo 3/4 minuti aggiungo il vino bianco e subito dopo la zucca tagliata a dadini piccoli e NON lessata prima (cruda). Faccio cuocere a fuoco basso e utilizzando un coperchio di vetro, fino a che le scarole non abbiano preso un colore verde brunato e siano morbide. La zucca, se tagliata sufficientemente piccola, avrà raggiunta la cottura desiderata, sarà morbida ma senza aver perso la consistenza (in questo caso sono stato fortunato, il momento di aggiungere la zucca ha avuto criteri totalmente empirici ed ha funzionato..Brunetto potrà aiutarci in proposito)

Con la pasta fodero una teglia da forno, riempio con tutto il preparato (ma prima tolgo i 2 peperoncini) e copro con un disco di pasta.
In forno a 180° per 25 minuti (ma in questo caso ogni forno fa storia a sè).

Indivia belga gratinata

Ingredienti:

5 o 6 "cespi" d'indivia belga di media misura
due spicchi d'aglio
due cucchiai di olio extravergine d'oliva
sale
10-12 fette di prosciutto cotto tagliato non troppo sottile
emmenthal grattugiato
poco burro
(facoltativo: pepe)

Per la besciamella:
100 gr. di burro
1 lt. di latte a temperatura ambiente o tiepido (io uso quello freddo, ma è molto più difficile)
100 gr. di farina
sale
(facoltativo: noce moscata)

Procedimento:

Pulire l'indivia togliendo le foglie più esterne e dividere i cespi a metà nel senso della lunghezza.
In una pentola antiaderente mettere l'olio e l'aglio schiacciato o tritato molto finemente, e farlo appassire a fuoco medio (basta pochissimo, non deve diventare scuro!!).
Aggiungere l'indivia, salarla bene e farla cuocere rigirandola spesso, prima a pentola scoperta, successivamente coprendo la pentola ed abbassando la fiamma, in modo che faccia un po' d'acqua e si cuocia senza aggiungere altra acqua.
Farla cuocere fino a che non sarà sufficientemente tenera ma non troppo morbida.
(facoltativo: aggiungere un po' di pepe)

A parte preparare la besciamella.
In un pentolino antiaderente far sciogliere il burro molto lentamente, senza che frigga.
Spegnere momentaneamente il fuoco o abbassare il più possibile.
Mescolando continuamente con un cucchiaio di legno facendo attenzione a non formare grumi, aggiungere gradualmente ma velocemente la farina spolverizzandola (possibilmente con lo strumento apposito (12358814.24)).
Quando tutta la farina sarà assorbita dal burro, formando un composto liscio, alzare un po' la fiamma ed aggiungere il latte molto lentamente, mescolando continuamente e contemporaneamente col cucchiaio di legno. Aggiungere il latte man mano che viene assorbito, fino a quando l'avrete aggiunto tutto, poi continuare a mescolare.
Aggiungere un pizzico di sale e, sempre mescolando, portare ad ebollizione.
Quando comincia a bollire un po', abbassare la fiamma e continuare a mescolare con attenzione, facendo in modo che non attacchi sul fondo della pentola, facendola cuocere per qualche minuto.
(facoltativo: eventualmente aggiungere un pizzico di noce moscata grattugiata)

Lasciar riposare un po' la besciamella.
Riscaldare il forno a 180°-200°.
Nel frattempo ungere una pirofila da forno con un po' di burro, avvolgere l'indivia, pezzo per pezzo, con una fetta di prosciutto e disporla con ordine nella pirofila.
Aggiungere la besciamella, ricoprire il tutto con l'emmenthal grattugiato, e mettere a gratinare sulla parte alta del forno già caldo, per una decina di minuti.
E' pronto quando la superficie risulta sufficientemente "dorata".

Questo piatto può essere preparato nella teglia con qualche ora d'anticipo e fatto gratinare appena prima di servirlo in tavola.

Risotto con zucchine e pomodoro

ingredienti (per 4 persone): 350 grammi di riso, 2 zucchine di medie dimensioni, due/tre pomodori pelati, cipolla, un bicchiere di vino bianco, brodo vegetale, olio, burro, parmigiano.

preparazione:
-rosolare la cipolla nell'olio e aspettare che imbiondisca

- aggiungere le zucchine precedentemente tagliate a dadini
(http://img167.imageshack.us/my.php?image=12012009001pk7.jpg)

- insaporire le zucchine nel soffritto per qualche minuto

- aggiungere il riso e i due/tre pomodori pelati schiacciati
(http://img186.imageshack.us/my.php?image=12012009002ie6.jpg)

- sfumare il tutto con il bicchiere di vino bianco

- aggiungere il brodo quando necessario e portare a cottura

- mantecare con burro e parmigiano

Limoncello

Ingredienti

300 ml. di alcol a 90° per i liquori
300 ml. di acqua
300 gr. di zucchero
n.2 limoni naturali, non trattati

Procedimento

In un vaso da 1 lt. a chiusura ermetica (vanno benissimo quelli per le conserve, con il tappo piccolo) mettere l'alcol, l'acqua e lo zucchero, poi aggiungere le scorze dei limoni, tagliate sottili sottili in modo da prelevare solo la parte gialla e non quella bianca sottostante.
Chiudere il vaso e conservare in un luogo fresco e buio, scuotendo energicamente il vaso di tanto in tanto per aiutare lo zucchero a sciogliersi e gli ingredienti ad amalgamarsi. Dovrebbe essere pronto dopo un paio di mesi...
Filtrare ed imbottigliare.
Va bevuto freddo, io tengo i bicchierini in congelatore.

Liquore al cioccolato

dosi:

kg 1 e mezzo di zucchero
gr 250 di cacao amaro
l 1 e mezzo di latte intero a lunga conservazione
3 bustine di vanillina
mezzo litro di alcool

mescolare a freddo...cacao zucchero vanillina latte

stemperare bene il tutto e far bollire pre 5/8 minuti quando il composto è tiepido
aggiungere l'alcool.

imbottigliare agitare e volendo si può servire anche subito.......

conservare in frigorifero!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Torta Kinder Delice

INGREDIENTI

250 ml di latte
150 g di ricotta
250 gr di zucchero
250 gr di farina 00
50 gr di cacao amaro
1 bustina di lievito x dolci
x il ripieno

1 bicchiere di nutella
200 ml di panna da montare

x decorare

zucchero a velo oppure 200 gr di cioccolato fondente sciolto con un pò di latte

procedimento

amalgamare bene la ricotta e lo zucchero,poi aggiungere la farina e lavorare il tutto x 5 minuti,infine aggiungere il cacao ,il lievito,amalgamare ancora un pò poi versare il compostoin una tortiera da 25 cm percedentemente imburrata.

cuocere in forno preriscaldato a 150 gradi x 30/40 minuti.
terminata la cottura fare raffreddare il dolce poi tagliarlo a metà e farcirlo prima con la nutella e poi con la panna:riporre nel congelatore x 1 ora.

x la decorazione trascorsa 1 ora cospargere il dolce con lo zucchero a veloe riporre nel frigo oppure sciogliere il cioccolato fondente nel latte distribuire la glassa ottenuta sul dolce e riporre nel congelatore x un'altra mezz'ora!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Torta di formaggio

200 gr di biscotti secchi tipo oro saiwa
150 gr di burro

polverizzare i biscotti e unirli al burro fuso,quindi fare uno strato con l'impasto ottenuto in una tortiera precedente imburrata e mettete a riposare in frigorifero.

200 gr di zucchero
3 uova
200 gr di robiola
1/2 lito di panna liquida(non montata)
1 busta di vanillina
2 cucchiai di farina
succo di limone

montare i rossi con lo zucchero,unire la robiola ,la bustina di vanillina,il succo del limone,la farina,la panna e infine le chiare montate a neve.
mettere il tutto nella tortiera e infornare a 150/170 gradi x circa 2 ore,fino a ke non si stacca dai bordi.

Torta di ricotta di mandorle e amaretti

300 gr di farina
250 gr di zucchero
100 gr di mandorle tritate
100 gr di burro ammorbidito
150 gr di amaretti tritati
300 gr ricotta
2 uova,sale,1 bustina di lievito

impastare nel mixer la farina,150 gr di zucchero,il sale, 1 uova intero,la bustina di lievito e il burro(deve risultare un impasto a briciole).

a parte mescolare le mandorle ,gli amaretti,l'altro uovo con 100 gr di zucchero e la ricotta.

in una tortiere(rivestita con carta da forno) mettere 1/2 del 1ò impasto,tutto il 2ò impasto ed infine il resto del 1ò.

cuocere in forno a 180 gradi x 36/40 minuti

quando è freddo spolverizzare con zucchero a velo.

Salame di cioccolato

Ingredienti:
-100 g di cacao
-100 g di zucchero
-150 g di burro
-250 g di biscotti Oro Saiwa
-1 bicchierino di liquore
-3 cucchiai di yogurt
-2 cucchiai di miele

Esecuzione:

Sciogliere al fuoco in una casseruola il burro e lo zucchero; unire il cacao
e amalgamarlo perfettamente, fino ad ottenere un composto omogeneo.

Versare anche lo yogurt (o, in mancanza di yogurt, del latte), il miele e il liquore
e togliere dal fuoco. Aggiungere i biscotti precedentemente spezzettati,
continuando a rimestare. Versare il composto su un foglio di alluminio e,
aiutandosi col mestolo, compattarlo e avvolgerlo nel foglio, dandogli la
forma di un salame. Lasciare raffreddare a temperatura ambiente per una
mezz’ora, assicurandosi che il salame non si appiattisca, e conservare poi
in frigo per almeno due-tre ore prima di tagliarlo.
Se risulta difficile ottenere la forma a salame, è conveniente rivestire con
la carta oleata o con l’alluminio uno stampo da plum-cake, e schiacciarvi
dentro il composto in maniera da ottenere la massima compattezza.

Cioccolato nero alle amarene

ingredienti x 2 persone

cuori
cioccolato fondente g 75
burro morbido g 60 (più un pò x gli stampini)
zucchero a velo g 30
farina g 15(più un pò x gli stampini)
maizena g 15
lievito in polvere per dolci g 4
2 uova
amarene sciroppate
sale

copertura
cioccolato fondente g 150
panna g 100
zucchero g 50
cacao g 10
burro g 10

preparazione

cuori: sciogliere il cioccolato a bagno maria e tenerlo in caldo.
lavorate meglio con le fruste elettriche i tuorli con lo zucchero il burro morbido e un
pizzico di sale fino amontarli in spuma.
unite il cioccolato fuso la farina la maizena e il lievito setacciati e mescolate finchè
saranno incorporati. montate gli albumi a neve ,unite anch'essi e mescolate finchè il
composto tornerà a essere liscio e omogeneo.distribiutelo su due stampini a forma di
cuore imburrati e infarinati e infornateli a 180 gradi x 25 minuti.sfornate i cuori
sformateli e fateli raffreddare, poi divideteli orrizontalmente e farcite entrambi con 2
amarene sciroppate tagkiate a tocchetti.

copertura:raccogliete il cioccolato spezzettato in una ciotola.fate sciogliere lo zucchero in
una pentolino con g 50 di acqua e portate a ebollizione.dopo 2/3 minuti togliete
dal fuoco e unite il cacao setacciato,il burro ,fate sciogliere e versate lo sciroppo
ottenuto ,filtrato sopra il cioccolato a pezzetti..
mescolate fino a che non si sarà sciolto e alla fine unite la panna: dovreste
ottenere una crema liscia e lucida.versatela sui cuori che dovranno ricoprirsene e
fate raffreddare................

servi così: disponi i due cuori nei piatti e decorali a piacere con uno nodo di scorza
di arancia e con cuori di cioccolato fuso disegnati con un piccolo cono di carta
da forno forato e colorali all'interno con gelatina di ribes.

Biscotti irlandesi

Ingredienti per 6 persone: 350g di farina, 250g di fiocchi d'avena, 150g di margarina, 100g di uvetta Sultanina, 100g di noci, 60g di zucchero, 1 bustina di lievito per dolci, 2 uova, 1 bicchiere di latte, un pizzico di sale.

bene, ora cominciamo a cucinare! foto di quel pirla del cuoco (io):(http://img293.imageshack.us/my.php?image=05112008001bq9.jpg)

Procedimento:

- fare rinvenire in acqua e vino bianco l'uvetta Sultanina, tenerla immersa per 25 minuti. Intanto tritate le noci.

- unire farina, i fiocchi d'avena, lo zucchero, l'uvetta Sultanina rinvenuta, le noci tritate in una scodella molto capiente. Mischiare il tutto.
(http://img201.imageshack.us/my.php?image=05112008bv9.jpg)

- fate fondere la margarina a fuoco molto basso.

- aggiungere la margarina fusa, il latte, le uova e il lievito al precedente impasto; impastare bene per ottenere una pasta soda.
(http://img201.imageshack.us/my.php?image=05112008003qs4.jpg)

- stendere la pasta in una sfoglia di circa 1cm di spessore.
(http://img293.imageshack.us/my.php?image=05112008004gi7.jpg)

- ricavarne dei cerchi (in teoria sarebbero a triangoli ma non avevo formine triangolari in casa!), adagiarli su un foglio di alluminio.
(http://img201.imageshack.us/my.php?image=05112008005ea6.jpg)

- cuocerli in forno a 220° per circa 20 minuti. ecco il risultato finale: (http://img293.imageshack.us/my.php?image=05112008006jb1.jpg)

dimenticavo...bevanda da accompagnare: Guinness, ovviamente! (o anche un'ottima O'Hara's)

Tarte aux pommes

Questa è una ricetta francese. Potrebbe essere tradotta come "crostata di mele", anche se forse non sarebbe il termine più indicato (la crostata presuppone l'uso della pasta frolla).

Ve ne do una versione leggera, che è come la faccio io che non posso mangiare nulla che contenga uovo, poi vi spiego come sarebbe la ricetta originale.

Ingredienti:

- 3 mele (vado a memoria, forse ne bastano 2, forse ce ne vogliono 4... tenetene in casa 4 per ogni evenienza ;oP)
- due cucchiai di marmellata, preferibilmente di albicocche, senza pezzi
- pasta brisée (250 gr. di farina, 125 gr. di burro o margarina, un pizzico di sale, qualche cucchiaio di acqua ben fredda)

Preparazione della pasta brisée (almeno un'ora prima):

su una spianatoia disponete la farina e il burro (o la margarina) tagliato a pezzetti (dev'essere di frigo) e lavorate molto velocemente e grossolanamente con le dita. Non dovete impastare ma soltanto schiacciare i pezzi di burro insieme alla farina in modo che quest'ultima sia tutta assorbita ma il composto rimanga granuloso. Eventualmente aggiungete un cucchiaio o due di acqua molto fredda. A questo punto l'impasto non sarà omogeneo (non lo deve essere) ma abbastanza liscio da formare una palla.
RIPORRE LA PALLA IN FRIGO PER ALMENO UN'ORA, avvolta nel chellophane.

Preparazione:

Con l'aiuto di un mattarello stendere la pasta appena tolta dal frigo e senza lavorarla nuovamente, formando un disco.
Imburrare uno stampo da forno tondo basso, tipo quelli da crostata o da pizza, e disporre il disco di pasta facendo risalire un po' il bordo (1,5 - 2 cm.).
Bucherellare il disco di pasta con una forchetta.
Sbucciare e tagliare le mele a fettine sottili sottili, e disporle a raggiera sulla pasta, leggermente sormontate l'una sull'altra, seguendo due cerchi concentrici.
Infornare per circa 30 minuti a 180°, facendo attenzione che non annerisca troppo.
Circa 10 minuti circa prima del termine della cottura, spennellare le mele con la marmellata sciolta con qualche goccia d'acqua.

E' buonissima tiepida...

La ricetta originale prevede una crema composta da 1 uovo, zucchero, panna liquida, e un paio di cucchiai di farina (non conosco esattamente le dosi) che va versata sulle mele prima di infornare (si cuoce insieme alle mele, non deve coprirle del tutto)

online ho trovato delle immagini:
(http://www.lepain.ch/images/1/gateau_tarte/gateau_pomme.jpg)
(http://www.iblogyou.fr/Photos/maxi/maxi_10727.jpg)

Parrozzo

l Parrozzo nasce da un pane rustico che i pastori abruzzesi ricavavano dalla farina di mais. Divenne un dolce solo di recente, quando intorno al 1920 un famoso pasticcere di Pescara, Luigi d'Amico, che era anche proprietario di un caffè del centro, ebbe l'idea di renderlo dolce e di produrlo nel suo laboratorio, rielaborando la ricetta senza modificare le caratteristiche originali.

Il pasticcere era molto amico di Gabriele d'Annunzio e a lui per primo fece assaggiare la sua nuova creazione. Fu così che il poeta, entusiasta del risultato, compose un appassionato sonetto in dialetto locale in omaggio al neonato dolce: la "Canzone del Parrozzo".

INGREDIENTI:

200 g di zucchero, 150 g di cioccolato fondente, 30 di burro, 150 g di semolino, 6 uova, buccia grattugiata di un limone, 200 g di mandorle dolci, 7-8 mandorle amare

PREPARAZIONE:

Tritare le mandorle e aggiungere il semolino e il limone grattugiato. Mescolare il tutto. Montare i bianchi delle uova a neve con una punta di sale e aggiungere i bianchi montati, assieme ai rossi delle uova e allo zucchero, al preparato iniziale di mandorle e semolino.

Rivestire di carta stagnola uno stampo a forma di cupola, e versarvi il composto. Mettere in forno per 3/4 d'ora a 180-200 gradi. Dopo la cottura mettere il parrozzo su un foglio di carta assorbente.

Preferibilmente il giorno dopo, sciogliere il cioccolato a bagnomaria con la punta di burro, e spalmarlo prima sulla base del dolce e poi una volta solidificatosi il cioccolato alla base, sulla parte superiore. Lasciar solidificare il tutto

Baallaua

Copio e incollo la ricetta di questo meraviglioso dolce greco/turco/mediorientale così come me l'ha scritta mia madre.
Non l'ho mai fatta di persona, quindi non posso garantire sulla riuscita.
So solo che quando viene bene è fantastico ......

Ingredienti:
- 1 bicchiere zucchero (scarso) +acqua+qualche goccia limone
- 1 confezione pasta sfoglia (per le ultime ho usato la brisée e andava meglio)
- 250 gr. mandorle+1 cucchiaio zucchero+1cucchiaio acqua di fiori d'arancio+pezzetto burro oppure 1 cucchiaio di olio+pizzico sale

Fai bollire bicchiere di zucchero con acqua (che deve solo ricoprire lo zucchero) più qualche goccia limone. Deve addensarsi un pò, ma tieni conto che quando raffredda diventa più denso.

Metti nel frullatore 250 gr mandorle senza la pellicina (falle bollire un attimo per poter togliere facilmente la pellicina) con 1 cucchiaio zucchero, 1 di acqua di fior d'arancio, olio o burro e un pizzico di sale.

Metti la carta da forno (altrimenti attacca) poi fai uno strato sottilissimo di pasta e uno di mandorle e vai avanti così. Ultimo strato deve di pasta, poi taglia i quadretti*.

Forno a 180° circa per 20/25 minuti (deve arrivare alla colorazione giusta senza essere troppo scura)

Appena fuori dal forno, cospargere lo zucchero sciolto che deve essere freddo
(zucchero freddo sul dolce caldo)

*Comprensibile solo per chi ha visto il dolce finito: prima di infornare il dolce va tagliato con una rotella o con altro strumento in modo da formare tanti piccoli rombi o quadretti, che saranno poi le porzioni a cottura ultimata.

Crescenta

500gr di farina
1 bustina di lievito di birra
1 cucchiaino disale e 2 di zucchero
7 cucchiai di olio
275 ml di acqua tiepida(37/40gradi)
100 gr di prosciutto crudo
30 gr di cipolle
1 spicchio d'aglio
2 cucchiai di salvia e rosmarino freschi tritati

impastare bene con 2 cucchiai di olio,mettere l'impasto
in una terrina infarinata e coprirla con uno straccio umido,fino a quando
non sarà raddoppiata (40minuti circa)

nelfrattempo tagliare a listarelli il prosciutto e tritare insieme l'aglio e la cipolla

rilavorare l'impasto ed aggiungere i vari ingredienti.stendere l'impasto e metterlo in una ruola unta.porre di nuovo a lievitare x circa 20 minuti.prima di infornarla
a 200 gradi circa.....forarla con una forchetta e versare sopra 3 cucchiai d'olio e il sale....

Toma piemontese

Formaggio di latte vaccino.
La produzione del formaggio Toma è, fin da epoca medievale, strettamente legata all'area alpina piemontese ed in particolare ai margari che sfruttavano i pascoli montani nel periodo estivo per poi ridiscendere a fondovalle o in pianura nel periodo invernale.
Questo nomadismo ha influito costantemente sulla grande frammentarietà sia dei luoghi che delle tecniche di produzione della Toma piemontese.
La sua distribuzione geografica copre gran parte del territorio del Piemonte con l'esclusione delle province di Asti e Alessandria.
E’ comunque prodotto soprattutto in provincia di Torino (in particolare in Val Susa, Valli di Lanzo, Canavese e la zona di pianura), nella montagna Biellese e l'alta Val Sesia, oltre alla pianura Cuneese.
La Toma piemontese si presenta di forma cilindrica, con diametro di 20-30 cm e un peso variabile tra i 5-10 kg. La crosta è in genere poco spessa, mentre la pasta è di colore giallo uniforme ma di intensità variabile a seconda della tipologia.

Quella che conosco meglio – parte delle mie radici sono lì – è la Toma Biellese. E’ un formaggio sia da tavola sia ottimo per preparare piatti tipici. Quando è giovane, ha un sapore delicato ma già con forte personalità. Più è avanti nella stagionatura, più diventa formaggio “importante”, per il gusto ma anche per l’olfatto!

Vini consigliati: Barbera o Dolcetto per la toma giovane, Barolo o Roero per quella più stagionata.

Guttus

E' prodotto con latte ovino pastorizzato.
Ha forma rotonda con un'altezza di cm. 10-15 ed un diametro di cm. 30; la pasta è cremosa con una crosta con un leggero sviluppo di muffe; il sapore è sapido e mediamente piccante.
La stagionatura richiede almeno quattro mesi in locali a temperatura e umidità controllate a 4°.

Viene anche chiamato "Gorgonzola di pecora"; Guttus era il nome di un principe etrusco.

Ottimo con marmellata d'arance amare o miele di castagno. Valido anche per primi piatti, in cui risulta comunque protagonista (sappiatelo, il resto deve essere di supporto).

Viene prodotto da febbraio a maggio nella fattoria Parrina del comune di Orbetello (GR).

Se non conoscete La Parrina:

http://www.parrina.it/

Consiglio a chiunque si trovi in zona (nel grossetano) di farci un passaggio, non ve ne pentirete.

Montasio

Il Montasio è il prodotto più importante della tradizione casearia del Friuli Venezia Giulia. Similmente all'Asiago, prende il nome dall'omonimo altopiano che si apre tra le Alpi Giulie, nella zona di Tarvisio.
Si ritiene che sia originario del 1200, ad opera dei monaci dell'abbazia di San Gallo, tutt'ora esistente.
La denominazione Montasio appare per la prima volta nel 1775 in un prezziario della città di San Daniele (quella dell'omonimo prosciutto).

Il Montasio è uno dei formaggi storici italiani, ha acquisito la certificazione DO nel 1986 e la DOP nel 1996.
La zona di produzione comprende tutto il Friuli, il Veneto orientale nelle provincie di Belluno e Treviso, e in alcune aree delle provincie di Padova e Venezia. Il disciplinare impone la presenza della scritta Montasio incisa obliquamente sullo scalzo della forma.

Caratteristiche:
Il Montasio è un formaggio a pasta cotta e semidura, prodotto con latte vaccino intero.
La forma è cilindrica, di diametro compreso tra i 30 e i 40 cm, lo scalzo è basso, dai 6 ai 10 cm, il peso compreso tra i 5 e i 9 kg. La crosta, inizialmente chiara, liscia ed elastica, diventa scura e dura nel prodotto stagionato.

Il disciplinare DOP prevede 3 tipologie di formaggio:
- il Montasio Fresco, stagionato da 2 a 5 mesi;
- il Montasio Semistagionato o mezzano, da 5 a 10 mesi;
- il Montasio Vecchio, oltre i 10 mesi.

La pasta del Montasio si presenta di colore giallo paglierino, con occhiatura piccola ed omogenea, lucida internamente. Gli aromi, tipicamente lattici del prodotto giovane, diventano via via più complessi con l'aumentare della stagionatura.

Il consorzio di tutela del Montasio mostra i valori nutrizionali in tutte le pubblicazioni promozionali, questo è sicuramente un fatto positivo che dovrebbe essere fatto per tutti i formaggi DOP ma che purtroppo è lasciato alla discrezione dei consorzi.
Dai valori nutrizionali (i valori minimi riguardano il Mezzano, quelli massimi il Vecchio):
proteine 24 - 26 %
grassi 32 - 34 %
kcal 360 - 420 %
si nota chiaramente come il Montasio sia un formaggio grasso, in quanto prodotto da latte intero e a pasta semidura.

Al di fuori della DOP viene prodotto il Montasio ubriaco, stagionato nelle vinacce.
(per quest'ultimo aprirò prossimamente una sezione specifica, perché meritevole di attenzione)

Castelmagno

Il Castelmagno è un formaggio di origine molto antica, la sua produzione è documentata a partire dal 1277 ma con ogni probabilità le sue origini risalgono a molto tempo prima.

Zone di produzione

La zona di produzione tradizionale è la Valle Grana nella parte sud-occidentale della provincia di Cuneo, attualmente viene prodotto nel territorio dei comuni di Castelmagno, Pradleves e Monterosso Grana.

Processo di produzione

È un formaggio semigrasso a pasta semidura erborinata, viene prodotto con latte intero vaccino ottenuto da bestiame di razza piemontese alimentato a foraggio fresco o fieno proveniente da prati misti o pascoli.
Talvolta vi sono piccole aggiunte di latte ovino e/o caprino.

-----------------------

E' ottimo in insalate, primi ed altri piatti. Normalmente si trova in ogni negozio ben fornito. Attenzione: assaggiatelo prima di comprarlo, in giro ci sono parecchie imitazioni. Questo formaggio ha punti di familiarità con il grana, quindi vale lo stesso raffronto: se il punto di "acido" è troppo forte, lasciatelo dov'è.

Si sposa bene con i vini piemontesi in generale, in particolare con il Roero Arneis e con il Dolcetto.

Qualche indicazione in più: http://prodottitipici.provincia.cuneo.it/prodotti/formaggi/castelmagno/index.jsp

Minestra maritata

ATTENZIONE - CHI E' A DIETA NON SI AZZARDI A LEGGERE QUESTA RICETTA, PERCHE' LA SOLA LETTURA LO PORTEREBBE AD UN AUMENTO DI PESO !

La minestra maritata si chiama così per lo sposarsi (maritarsi) che avviene nella pignata di verdure varie e carni varie.

Questa ricetta trova origine nella cucina degli antichi Romani, dove già si era usi "maritare" carni con verdure.
Giordano Bruno cita esplicitamente la minestra maritata ne' "Il Candelaio", opera teatrale scritta nel 1582.
Salvatore Rosa, il grande pittore napoletano del 600, racconta che la minestra maritata, piatto da cantina, veniva divorata dal guerriero e dal cavaliere dopo la battaglia, perché questa minestra era un piatto caldo che dava forza e coraggio, e la stima per questo piatto era tale da farlo considerare una medicina contro catarri e mal di testa.

Ingredienti per 6/8 persone.

Le verdure:
g. 400 di broccoli di foglia mondati
g. 300 di broccoletti mondati
g. 400 di cicoria mondata
g. 400 di scarolelle mondate
g. 450 di cappuccia mondata
g. 400 di torzelle mondate
g. 400 di borragine

Gli altri ingredienti:
1 osso di prosciutto spaccato in 3 tronconi
3 salsicce fresche
1 salamino
g. 200 di cotenna di maiale
g. 200 di pezzentelle (salsicce fatte con le interiora di maiale)
g. 200 di tracchie (spuntature, rosticciana)
g. 300 di maiale fresco a pezzi
g. 150 di lardo a cubetti piccoli
g. 100 di caciocavallo secco a pezzettini (oppure di crosta di parmigiano sempre a pezzettini)
mezzo gambetto di sedano
una cipolla piccola
mezza carota
un ciuffo di prezzemolo

Esecuzione.

Il brodo (da preparare il giorno prima):
Mettere osso di prosciutto, salsicce, salamino, cotenna, pezzentelle, tracchie, maiale, lardo sedano, cipolla, carota e prezzemolo con poco sale in una pentola capiente e ricoprire di acqua fredda.
Mettere sul fuoco e lasciar bollire per 2/3 ore, finché la carne sarà cotta.
Togliere dal fuoco e fare a pezzetti la carne di maiale, disossare le tracchie e farle a pezzetti, scarnificare la carne dall'osso di prosciutto e farla a pezzetti, sbriciolare salsicce, pezzentelle e salamino, lasciare intera la cotenna e mettere tutto da parte.
Liberare il brodo da cipolla sedano, carota e prezzemolo, nonché da eventuali ossicini residui e metterlo in frigorifero per circa 12 ore.

Le verdure:
Dopo averle lavate accuratamente, gettarle in una pentola con acqua a bollore, senza sale, e coprire.
Appena il bollore sarà ripreso, toglietele dal fuoco e mettetele a scolare bene (anche premendo con un mestolo).

Togliete il brodo dal frigo.
Vedrete che in superfice ha formato una crosta gialla di grasso, con un cucchiaio asportatela.
Quindi rimettete il brodo sul fuoco; quando sarà a bollore versateci le verdure ed i pezzetti di formaggio e lasciate cuocere per circa mezz'ora.
A cottura quasi ultimata aggiungete tutta la carne che avevate da parte e mescolate, assaggiate e regolate di sale.

Servite a tavola insieme ad una ciotola di parmigiano grattuggiato, di cui ognuno potrà servirsi a piacere.

Buon appetito

Ribollita (versione pratese)

Ritorno a bomba alla ricetta, premetto che mia madre è stata dubbiosa, reticente e elusiva, in pratica la ricetta gliel'ho strappata in mezzo ai suoi "ma non hanno il pane adatto".."ma non conoscono il cavolo nero".."ma come faccio a dirti quanti grammi?! io mi regolo dal colore..(?)" quindi se ci volete provare sappiate che può nascondere dei bug!! Del resto però ogni cuoco toscano fa la SUA ribollita!! (Ziii..anke noi in Tirolo facciamo kon nostra ricetta!)
Ricetta:
Lessare 300/400gr di fagioli (bianchi, rossi o borlotti a piacere) passarli e allungarli con acqua. In un pentolone soffriggere in molto, molto olio (extravergine toscano) cipolla, patata, carota,sedano,zucchina,porro,prezzemolo..in pratica un ricco minestrone, + verdure ci sono meglio è...(sono esclusi avocado, mango, papaia e crauti.."ma kome..noi in Tirolo zempre mettere krauti in nostra ripollita!!" :D ), appena il soffritto accenna ad imbiondire aggiungere il passato di fagioli e circa un vasetto di conserva di pomodoro (se è rubato dal mezzo quintale di scorta che fa ogni anno vostra madre, costringendovi ad errare per settimane alla ricerca delle migliori cassette di pomodoro, è meglio!!) quindi aggiungere un verza e un cavolo nero (se non lo conoscete o non lo trovate mia madre ha detto, con sufficienza, che và bene pure due palle di verza..magari atomica!)..il tutto deve bollire a lungo fino a cottura del cavolo e della verdura.
Adesso viene il bello, prendete i 2 Kg di pane toscano (rigoroso) vecchio di circa 4/5 giorni (muffato di un mese non và bene) tagliatelo a fette e in una pentola bassa stratificate le fette e il minestrone fino ad ottenere un composto di apprezzabile consistenza (se ci infilate un cucciaio deve cadere lentissimamente).
Il tutto è già pronto per servire in tavola..ma NON è ancora la vera ribollita è solo il piatto del primo giorno!!
Il giorno dopo, o la sera, togliete dal frigo il rimanente (generalmente in Toscana se ne prepara una quantita immane) che adesso avrà ben altra consistenza (il cucchiaio stavolta deve rimanere ben infilato e non cadere!)..riscaldatelo (ecco quindi il nome "Ri-bollita") fino a sentire la tendenza ad attaccarsi al fondo della pentola e ben caldo servire aggiungendo un filo dell'olio più profumato che riuscite a trovare!
Ripetere il tutto all'infinito nei giorni seguenti fino a 1) finire la ribollita 2)soffocare dalle esalazioni venefiche dei vostri visceri 3)essere ricoverati per peritonite perforante!!..Ma contenti! ;-)
Spero che qualcuno ci provi e mi faccia sapere..buona fortuna!

Calzagatti

Vi do la ricetta di un nostro piatto tipico. Volendo può anche essere vegetariano (senza pancetta o lardo, aggiungendo altre verdure al soffritto), ma mi sembrava più giusto indicarvela nella versione originale.

Calzagatti

Ingredienti per 4 persone:

400 gr. di farina da polenta
300 gr. di fagioli borlotti secchi
300 gr. di pomodori pelati
Pancetta o lardo q.b.
Mezza cipolla bianca
2 noci di burro
Sale e pepe

La preparazione della ricetta prevede tradizionalmente i fagioli freschi, ma se li utilizzate secchi (come si fa quasi sempre) allora ricordate di metterli a bagno la sera prima di cucinarli in almeno un litro e mezzo di acqua.
Dopo averli lasciati ammollo per il tempo dovuto, procedete lessandoli in abbondante acqua salata.

Nel vostro tegame (possibilmente di coccio) preparate un soffritto con un fondo di burro, lardo o pancetta tagliati a dadini in buona quantità e mezza cipolla.
Fate soffriggere per il tempo necessario,quindi moderate la fiamma ed aggiungete i pomodori pelati.

Dopo una decina di minuti unitevi anche i fagioli che avrete scolato conservando tutta l'acqua di cottura.
Coprite con un coperchio e fate proseguire la cottura per una buona mezzora.
Con l'acqua di cottura dei fagioli preparate una semplice polenta, girando in continuazione per 30 minuti, quando sarà quasi pronta, aggiungete alla vostra polenta la salsa con i fagioli e proseguitene la cottura per altri 15 minuti a fuoco moderato.

Questa ricetta è tipicamente modenese ma esiste con qualche variazione di nome un po' in tutta l'Emilia Romagna:
- c'è chi aggiunge alla polenta un po' di panna fresca e del parmigiano per completare il piatto;
- si possono servire anche fritti; in questo caso, lasciate raffreddare la polenta, tagliatela a fette che friggerete in una padella (normalmente nello strutto, ma in olio va bene lo stesso) finchè la loro superficie diventi dorata e croccante;
- a casa mia la parte finale della cottura avviene in forno a 200 gradi.

La leggenda narra che il nome deriva da un piccolo incidente domestico: una vecchietta stava preparando della polenta con fagioli. la polenta stava cuocendo nel classico paiolo quando, al momenta di servirla insieme ai fagioli, inciampò sul gatto accovacciato sul pavimento. Quello dei fagioli fu un viaggio breve che fini dritto nella polenta. Sarà vero? Ai posteri l'ardua sentenza.

Vini: o un buon lambrusco (di quelli seri), o un Merlot dei Colli Bolognesi.

Alici marinate

Innanzitutto procuratevi una pirofila piuttosto capiente ed in base ad essa ed in base alla descrizione che faccio regolatevi sulla quantità di alici da utilizzare.

Prendete delle alici grosse (10/12 centimetri di lunghezza), pulitele delicatamente con le mani senza usare strumenti di alcun genere e cioè staccate la testa, da lì aprite delicatamente il ventre ed evisceratele, quindi scorrendo delicatamente con il pollice lungo la parte ventrale, apritele senza far separare le due metà, sempre delicatamente asportate la lisca, possibilmente, senza far staccare la coda.
Una volta che tutte le alici sono così preparate, versate un sottile ma uniforme strato di aceto di mele nella pirofila e adagiatevi le alici una di fianco all'altra fino a coprire completamente il fondo, quindi ricopritele di aceto e fate un altro strato, e così via fino a quattro, cinque strati, a seconda della profondità della pirofila.

[Io uso l'aceto di mele perché il risultato finale avrà un sapore più delicato e meno pungente, ma potete tranquillamente usare l'aceto di vino.
Magari, sperimentando le due opzioni, potete poi decidere quale per voi è preferibile.]

Lasciate riposare per 3/4 ore, intanto preparate in una ciotola un bel po' di olio misto ad aglio tritato finissimo, prezzemolo tritato finissimo e peperoncino tritato.
Quando il tempo sarà passato togliete tutte le alici (che nel frattempo saranno diventate color bianco compatto) e adagiatele in un piatto (anche "ammontonandole").
Ripulite la pirofila ed asciugatela bene.
Versate un sottile ma uniforme strato di olio e rimettete le alici così come avevate fatto nell'aceto, solo che ad ogni strato irrorate abbondantemente con il miscuglio di olio che avevate preparato.
Alla fine, se occorre, aggiungete altro olio in modo che le alici siano completamente ricoperte.
Dopo mezz'ora sono pronte da consumare.

Attenzione, poiché, chiaramente, si attingerà 3/4 alici per volta, queste non saranno consumate in una sola volta.
Se avrete cura di far sì che rimangano sempre coperte d'olio, potete conservarle anche 15/20 giorni.

Nell'olio che eventualmente avanzasse una volta terminate le alici, fateci soffriggere qualche spicchio di aglio fresco e conditeci un bel piatto di spaghetti.

* * *

Con lo stesso procedimento potete preparare del salmone fresco affettato sottile.
Unica variante, io eviterei il peperoncino.

Buon appetito.

Pomodori alla provenzale

Ingredienti:

pomodori tondi ben maturi
pane raffermo grattugiato
prezzemolo fresco
aglio
olio extravergine d'oliva
sale
un pizzico di zucchero

accendete il forno a circa 180°
lavate e tagliate a metà i pomodori, privateli dei semi e dell'acqua
salateli un po' e metteteli a sgocciolare con la parte tagliata verso il basso su una carta assorbente o su un canovaccio
ungete una teglia con olio extravergine d'oliva
preparate un impasto mescolando il pane raffermo grattugiato, il prezzemolo tritato fine (ce ne va un bel po'), alcuni spicchi d'aglio schiacciati (con uno schiaccia-aglio sarebbe l'ideale) e un po' d'olio extravergine d'oliva, senza esagerare. Il composto deve risultare omogeneo ma non troppo, non cremoso ma ancora un po' "granuloso".
Salate i pomodori e spolverizzateli anche con un pizzico di zucchero ben distribuito (quando si cucinano i pomodori cotti un po' di zucchero va sempre bene, perché li priva dell'acidità e li rende più buoni e digeribili), collocate un cucchiaio circa dell'impasto di pane con l'aglio sulla superficie tagliata di ogni mezzo pomodoro schiacciando un po' per farlo aderire.
Disponete i pomodori sulla teglia, uno accanto all'altro, ed infornate in forno caldo per una 20ina di minuti, fino a che vi sembreranno ben cotti e dorati in superficie.

sono ottimi per accompagnare il riso thai bollito

Spaghetti ai ricci di mare

Ecco un piatto di una estrema semplicità, difficilissimo da preparare.

Quello che si utilizza del riccio, è risaputo, sono le uova.
Per un buon piatto di spaghetti occorre il contenuto di 5/8 ricci pro capite.

In una padella con olio quanto basta, far imbiondire uno spicchio d'aglio, rigorosamente schiacciato a mano, per ciascun commensale.
ATTENZIONE:
l'aglio deve appena appena prendere colore, altrimenti, se soffrigge troppo, andrà ad ammazzare il sapore delicatissimo dei ricci.
Eliminare l'aglio.
Lessare gli spaghetti in abbondante acqua salata bollente (1 litro ogni 100 grammi di pasta).
A questo punto ci sono due scuole di pensiero.

1° Nella padella con l'olio inserire i ricci, dopodiché versare gli spaghetti anziché scolati, prelevati con un forchettone e lasciati sgrondare dell'acqua di cottura.
Saltare il tutto per 30 secondi, dopodiché impiattare.

2° Nella padella con l'olio versare i soli spaghetti, sempre prelevati con il forchettone e sgrondati, saltarli, quindi impiattarli, dopodiché versare una cucchiaiata di ricci e servire a tavola.

Il pro del primo metodo è che i ricci si riscalderanno; il contro è che se, oltre a riscaldarsi, come è probabile, si cuoceranno, sapore e profumo si saranno andati a far benedire.

Il pro del secondo metodo è che profumo e sapore dei ricci rimarranno al massimo della loro potenzialità; il contro è che avranno un aspetto freddo al palato.

Io uso un terzo metodo, che a mio giudizio sposa le due esigenze calore e profumo/sapore.
Scolo bene gli spaghetti con lo scolapasta, conservando un po' di acqua di cottura, li salto nel solo olio, li impiatto, vi adagio sopra una cucchiaiata di ricci, dopodiche verso sui ricci stessi due cucchiaiate di acqua di cottura bollente e servo a tavola.

Facoltativa una spruzzata leggera di prezzemolo fresco finemente tritato.

Diffidate da chi vi suggerisce di aggiungere il peperoncino, oppure di grattuggiarci su un po' di bottarga.
Il sapore dei ricci è uno di quei sapori che non vuole contaminazioni per dare il meglio di sé.

* * *
Alcune curiosità sui ricci di mare.

Poiché, come detto, ciò che si utilizza del riccio sono le uova in esso contenute, si distingue spesso i ricci in "maschi", non utili ai fini alimentari, e "femmine", dotate delle prelibate uova.
In realtà i ricci, come tutti gli echinodermi, sono organismi ermafroditi, hanno quindi gonadi che producono contemporaneamente sia uova che spermatozoi, anche se la fecondazione avviene in acqua fra due individui diversi.
Invece quelli che vengono definiti maschi e che sono sempre neri e con aculei più ravvicinati, appartengono alla varietà Arbacia lixula, la quale produce uova assolutamente insignificanti sia dal punto di vista visivo che da quello alimentare.
Quello che viene definito femmina appartiene alla varietà Paracentrotus lividus ed ha gli aculei appena più radi, con una colorazione che va dal bruno scuro al viola scuro al verde scuro; ed è questa varietà che produce quegli splendidi grappoletti di uova giallo/arancio/rosse così prelibate al palato.
La confusione che si fa fra le due varietà dipende dal fatto che vivono nello stesso habitat di fondale basso e sono quasi sempre mescolate fra loro.

Fino ad un po' di tempo fa si riteneva che i ricci vivessero fino ai 15 anni circa.
Recentemente in USA con dei testi al carbonio sono stati rilevati ricci di 200 anni e passa, perfettamente vivi e vegeti, che anzi presentavano un'attività sessuale ancor più intensa di quella di esemplari più giovani.

Per una comunità Over 35 penso sia una buona notizia.

Stocchefissce Brand de cujun

(Stoccafisso mantecato alla ligure - ricetta tipica di Sanremo)

700 gr. di stocche bagnato
300 gr. di patate
Una cipolla
Uno spicchio d'aglio
Due limoni
Prezzemolo
Olio
Sale
Pepe

Lessate lo stoccafisso, le patate e la cipolla.
Tritate finemente il prezzemolo e l'aglio, e aggiungete mezzo bicchiere d'olio, il succo di due limoni e mescolate il tutto.
Quando lo stoccafisso sarà cotto, sminuzzatelo e riponetelo in un recipiente insieme alle verdure a fette. Versategli sopra il composto di prezzemolo e aglio, incoperchiate e scuotete energicamente il recipiente, sinchè il tutto non sarà mantecato.

Gamberoni al timo e cognac

(le dosi sono a occhio... come ogni buona ricetta casalinga che si rispetti.. eheheh)

Ingredienti:
gamberoni freschi
olio extravergine d'oliva
timo fresco
un bicchiere di cognac

lavare e curare i gamberoni, lasciandoli però interi con testa e guscio
in una padella, meglio se con fondo "tondeggiante" tipo wok, versare due cucchiai d'olio extravergine d'oliva, una manciata di foglioline di timo fresco, e far saltare i gamberoni a fiamma vivace, rigirandoli fino a che non diventino rossi da entrambi i lati.
Aggiungere il cognac facendo attenzione che non prenda fuoco (magari abbassate leggermente la fiamma) e completare la cottura che non dev'essere troppo prolungata affinché i crostacei non induriscano e il sughetto non si consumi troppo.
In questa fase può essere utile un coperchio pesante in vetro che trattenga il vapore e faciliti la cottura, ma non indispensabile.
Io non aggiungo sale.

Sono molto buoni con del riso Thai bollito servito nello stesso piatto, per la preparazione semplicissima del quale vi rimando alla sezione Primi / Risi e risotti.

Orata o Spigola all'acqua pazza

Io, per mio gusto personale preferisco l'Orata, perché ha una carne più consistente.
Altri preferiscono la Spigola, perché ha un sapore più delicato.
La ricetta comunque nasce come "Spigola all'acqua pazza"

Per gli ingredienti e la cottura seguire pari pari le indicazioni date  qua.

sostituendo al coccio la Spigola o l'Orata, prendendo sempre pesci di circa 300 grammi ognuno e considerando un pesce per ogni commensale.
Tenete presente che la Spigola ha un tempo di cottura rapidissimo, mentre per l'orata potete valutare intorno ai 15 minuti.
Vale sempre la regola che (da ambo i lati) quando il perlaceo della carne è diventato bianco compatto il pesce è cotto.
3/4 minuti prima di spegnere il fuoco, aggiungere nel tegame un gambero, due vongole e due cozze per ogni pesce.
A cottura ultimata, sfilettare i pesci, in modo da mettere nel piatto di portata due metà affiancate.
Filtrare completamente il sughetto di cottura, in modo da eliminare aglio, prezzemolo e pelli dei pomodorini.
Guarnire il piatto ciascuno con il proprio gambero le proprie cozze e le proprie vongole che intanto si saranno aperte e, sul tutto, versare delicatamente il sughetto testé filtrato.
Una spruzzata di prezzemolo fresco tritato finemente e servire caldo.

Buon appetito.

Gamberoni all'amalfitana

In una terrina preparate dell'olio misto a sale (poco) proporzionatamente alla quantità di gamberoni da preparare.

Prendete i gamberoni interi (con testa e carapace) passateli nell'olio.
Poi avvolgeteli ognuno in una foglia di limone ben lavata ed asciugata.
Infilzateli quattro alla volta in spiedini di legno, avendo cura che stiano larghi e non si tocchino.
Infornateli, in teglia o pirofila, a 250 gradi, con forno già caldo, per 10/15/20 minuti a seconda delle dimensioni dei gamberoni.
Serviteli ancora caldi (uno spiedino a testa).

Buon appetito.

Pasta e fagioli con cozze

Dopo averle accuratamente pulite mettere le cozze in un tegame coperto, senza acqua e farle aprire a fuoco vivace. Dopodiché sgusciarle e filtrarne il brodetto, mettendolo da parte.
Far imbiondire in sufficiente olio 7/8 spicchi di aglio affettati sottili. Quando saranno dorati eliminarli, togliere l'olio dal fuoco e versarvi le cozze.
Procurarsi la pasta mista (in commercio si trova di varie marche), ma meglio sarebbe prepararsela da soli usando spezzoni di pasta presenti in casa.
La migliore composizione è fatta da:

mezzanelli spezzati
ziti spezzati
spaghetti spezzati
manfredi (reginette) spezzate
bucatini spezzati
fettuccelle spezzate

Lessare i fagioli in una pentola capiente. Quando saranno cotti, aggiungere il brodetto delle cozze e, a bollore, versare la pasta.
Durante la cottura, se necessario aggiungere ancora acqua avendo cura che sia bollente per non bloccare la cottura della pasta; tenete presente che a cottura terminata il tutto non dovrà essere brodoso, ma piuttosto asciutto.
Assaggiare ed eventualmente aggiustare di sale.
Quando la cottura della pasta sarà ultimata, spegnere il fuoco, versare l'olio con le cozze e rimestare bene.
Servire e

Buon appetito.