Murianengo

Produzione veramente limitata per questa perla casearia della Val di Susa; tanto limitata che il formaggio, ogni anno, ad ottobre, viene messo all’asta. Solo due casari producono ogni anno, rigorosamente in alpeggio, una cinquantina di forme.

I pochi che avranno la fortuna di assaggiarlo noteranno una certa somiglianza con un Castelmagno stagionato con cui il Murianengo ha in comune una diffusa erborinatura (dopo almeno 4 mesi di stagionatura); per ottenerla è necessario, in fase di produzione, rompere e pressare la cagliata.

Un Murianengo stagionato si sposa alla grande con un vino rosso di gran corpo, morbido, non troppo tannico e con una certa acidità per stemperare l’elevata grassezza del formaggio.
Per rimanere in zona: Barbera d’Alba Marun di Correggia.
Oppure anche un Chianti o un Montepulciano.

Consiglio comunque il suo utilizzo in risotti o affiancato alla polenta.

Cozze gratinate al forno

Si prende la cozza e si toglie la conchiglia cui il mitile non è attaccata.

Si prepara un impasto di:

pan grattato
parmigiano
prezzemolo
aglio
olio

L'olio serve per amalgamare il tutto e va usato con parsimonia (non si deve creare una crema ma un composto appena umido).

Si prende parte dell'impasto e lo si mette sopra la cozza, senza esagerare nella quantità.
Diciamo che, in base ai gusti, può riempire interamente il guscio al cui interno c'è la cozza, oppure ricoprire solo parzialmente il mitile.
(http://img18.imageshack.us/img18/9100/cozzegratinate984...9.jpg) (http://img15.imageshack.us/img15/1286/cozzegratinate989...3.jpg)

Dopo che si è riempita una teglia di cozze, la si mette in forno a 230° per 5 minuti, o fintanto che non si vede che il pangrattato è leggermente dorata.

A risultato ottenuto, si toglie dal forno, si mette su un piatto di portata e... si pappa.
:)

Trota alla mollica saporita

per 2 persone

2 trote

150 g di pan carré

1 dl di vino bianco

3 dl di olio d'oliva extravergine

farina 00

aglio, prezzemolo, alloro, maggiorana, timo, salvia, rosmarino
(importante!)

Preparazione

Prendete le trote e... pulitele, lavatele, sbudellatele, decapitatele e sfilettatele!

A seconda del vostro grado di perizia e cattiveria avrete cosi' ottenuto una discreta quantita' di filetti di trota.
Prendete i filetti scampati al massacro e passateli nella farina, e lasciateli li, che vi siete
dimenticati di preparere la pentola con un filo d'olio per rosolarli.

Una volta rimediato alla vostra dimenticanza tutti contenti... lasciate i filetti dove stanno che c'e' da preparare la mollica.

Prendete il pan carre' e passatelo nel tritatutto (non tutto insieme, quanto ci sta... ma tutto alla fine).
Versate la mollica in una basia ed aggiungetevi in parti uguali le spezie (l'aglio spremuto con lo
spremiaglio che ogni bravo cuoco ha nel suo casssetto). La quantità? a naso, che non sia troppo saporito.

Sempreche' il gatto non vi abbia mangiato i filetti prendeteli e metteteli più in alto che sennò fanno una brutta fine e dovete ordinare della pizza e non fa la stessa figura.

Prendete una teglia da forno e oliatela con l'olio rimasto, e accendete il forno, a 180 C.
Mentre il forno si scalda e' giunta l'ora dei filetti... rosolateli da entrambe le parti, leggermente, senza cuocerli troppo e metteteli nella teglia.

Se non vi siete bevuti tutto il vino (lo so, in cucina fa caldo, è comprensibile...) aggiungetelo alla mollica aromatizzata e mescolate per bene.

Ricoprite i filetti con la mollica così avvinazzata e infornate a completare la cottura.

Io ce li ho tenuti una mezz'oretta, alzando a 200 C gli ultimi 5 minuti per far dorare la mollica, ma YMMV...

Servire caldo con contorno di patate lessate al rosmarino che avrete sicuramente preparato senza che io ve lo dovessi ricordare!

Buon Appetito!

Carote sott'aceto

ingredienti per 2 vasi grandi e 1 piccolo: 1kg di carote, semi di cumino, un ciuffo di basilico e prezzemolo, 1 litro di aceto di vino bianco, sale, pepe in grani

preparazione:

- lavare le carote e tagliarle a bastoncini nel senso della lunghezza



Carote 1

- sbollentare le carote per un minuto in acqua salata



- sgocciolarle e aciugarle con cura su un canovaccio pulito



- mondare il basilico e il prezzemolo



- distribuire le carote nei vasi aromatizzando con semi di cumino, pepe, basilico e prezzemolo



- ricoprire di aceto bianco fatto prima bollire per un paio di minuti e intiepidito

- chiudere ermeticamente a raffreddamento completo del contenuto

Polpettine di mangusta galerella in ragù di Koala

Ricetta di derivazione indiana riadattata secondo i canoni italiani.

Prendere una mangusta femmina di massimo 1 anno (sono più tenere in quanto fanno meno moto rispetto ai maschi), farle un'incisione alla carotide ed appenderla per le zampe posteriori su di un lavandino a su un catino, in modo da eliminare tutto il sangue che altrimenti darebbe alla carne un sapore piuttosto acidulo, poiché è un carnivoro.
Staccare le quattro zampe, che non trovano utilizzo, dopodiché con un coltellino molto affilato praticare un'incisione nella pelle lungo tutto il contorno del collo.
Prendere un lembo di pelle e, tenendolo ben saldo tirare con forza verso il basso, in modo da scuoiare l'animale in un colpo solo.
Eliminare anche la testa.
A questo punto eviscerarlo e lavarlo ben bene sotto l'acqua corrente in modo da levar via ogni residuo di sangue.
Porlo in una capace pirofila e coprirlo completamente con acqua e aceto (in rapporto 1 a 1) , avendo cura di inserire 3 o 4 bacche di ginepro che contribuiranno a togliere il sentore di selvatico.
Lasciare a macerare per 24 ore.

Prendere un Koala giovane che non abbia superato i 3 o 4 chili di peso staccare la testa, che non trova utilizzo, scuoiarlo con il metodo già spiegato, eviscerarlo, conservandone fegato e cuore e lavarlo sotto acqua corrente.
Farlo a pezzi secondo questo schema:
2 zampe anteriori comprese di sopracoscia, 2 zampe posteriori, 2 sopracoscia posteriori
2 mezzicorpi che provvederete a spaccare ciascuno in 3 parti più o meno uguali (complessivamente dovranno risultare 12 pezzi).
Mettere i pezzi in una pirofila capiente e ricoprirli completamente con un buon vino rosso corposo tipo Barbera, ed aggiungete un bel trito di cipolla carota, sedano ed un paio di foglie di alloro.
Lasciate macerare per 24 ore.

Il giorno dopo prendete la mangusta, sciacquatela e lessatela in acqua per circa 30 minuti, dopodiché toglietela dal brodo (che conserverete) e, con un po di pazienza, disossatela completamente.
Tutta la carne che ne otterrete passatela un paio di volte al tritacarne, dopodiché mischiatela con 2 uova, del parmigiano grattugiato, un cucchiaino di cumino, un cucchiaino di sale e un po' di pepe secondo gusto.
Fatene delle polpette grandi come un uovo e friggetele giusto per il tempo che si crei la crosticina esterna.

Prendete i pezzi di Koala, asciugateli con un panno e passateli nella farina.
Filtrate il vino in un passino e mettete il trito di ortaggi in una capiente casseruola con olio abbondante e fate appassire, dopodiché inserite i pezzi di koala, il cuore e il fegato e fateli ben bene rosolare da ogni lato.
Quando avranno acquistato quel bel colore dorato, aggiungete, un po' alla volta il vino che avevate filtrato e fatelo sfumare.
A questo punto aggiungete della passata di pomodoro (un chilo e mezzo dovrebbe bastare)e fate cuocere a fuoco lento per sei - otto ore.
Man mano che il sugo si asciugherà aggiungete qualche ramaiolo di brodo di mangusta, fino a cottura completa.
Una mezz'oretta prima che la cottura sia ultimata, aggiungete le polpettine di mangusta.
Solo a questo punto assaggiate ed eventualmente regolate di sale.
Quando impiatterete abbiate cura di mettere un pezzo di koala ed un paio di polpettine di mangusta, versandovi sopra una decina di gocce di Angostura.

Buon appetito.

Il Bagòss

Il Bagòss è un formaggio la cui zona di produzione tipica è il comune di Bagolino, in provincia di Brescia, è denominato anche grana bresciano. È un formaggio a forma circolare e sulle scorze è inciso il nome di questo formaggio.

Notizie generali

Bagossi è il nome degli abitanti di Bagolino, piccolo comune dell'alto Bresciano, in Valle del Caffaro. Di qui nasce il nome del formaggio che si produce in quella valle. Un formaggio a pasta cruda e da latte parzialmente scremato, che in quest'area alpina assume caratteristiche assolutamente originali. La pezzatura è più grande di quella delle tome di montagna: pesa solitamente 16-18 chilogrammi, ma alcuni Bagòss arrivano anche a 20-22 chilogrammi. Si fa con il latte crudo di vacca (Bruno-Alpina): seguendo un'antichissima tradizione, durante la fase di rottura della cagliata i casari aggiungono un cucchiaino di zafferano. Stagiona a lungo: il disciplinare prevede almeno 12 mesi, ma la media è più alta (24 o 36 mesi). Durante l'affinamento la crosta è unta con olio di lino crudo, che le conferisce una tipica colorazione bruno-ocra. Formaggio nobilissimo, è affettuosamente chiamato dai locali il "grana dei poveri". In effetti, quando è ben stagionato, si presta alla grattugia: ma il Bagòss è soprattutto uno straordinario formaggio da tavola. I produttori di tale formaggio usano il fuoco a legna e grandi pentoloni di rame. D'estate caseificano in alpeggio, d'inverno un disciplinare rigoroso prevede di alimentare gli animali soltanto con fienagione locale.

Il formaggio in questione è abbastanza carolotto, è poco diffuso e 24 mesi di stagionatura (il minimo perché sia buono :) fanno il costo, diciamo che si trova sui 30-40 € al chilo nei supermercati, magari andando a Bagolino si trova a meno...
Nella mia zona è diventato di moda, molti propongono ravioli al bagoss, risotto al bagoss...
Io continuo a considerarlo un formaggio da tavola.
Vale decisamente la pena:)

Miglio ai funghi

Ingredienti:

30 - 50 gr. di funghi secchi (o in alternativa funghi freschi curati, lavati e tagliati a fettine)
miglio decorticato (nella misura di un bicchiere per persona, circa, anche un po' meno)
3 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1/2 l. di brodo vegetale salato
un bicchiere di vino bianco
uno spicchio d'aglio
prezzemolo fresco tritato
una noce di burro

(le quantità potrebbero essere imprecise, io vado molto ad occhio)

Preparazione:

Mettete i funghi secchi in ammollo in acqua tiepida per qualche ora.
In una pentola antiaderente fate rosolare leggermente lo spicchio d'aglio tritato (o schiacciato) con l'olio extravergine d'oliva, aggiungete i funghi. Se i funghi sono freschi lasciateli cuocere per un po' a fuoco vivo, mescolando spesso, fino a che non saranno appassiti. Se i funghi sono secchi, privateli dell'acqua d'ammollo (che conserverete) e passateli velocemente in pentola per asciugarli un po'.
Aggiungete il miglio precedentemente risciacquato e, sempre mescolando energicamente sulla fiamma vivace, fatelo tostare per un paio di minuti. Aggiungete poi il vino bianco, lasciando che l'alcol evapori.
Infine aggiungete gradualmente il brodo vegetale caldissimo: ne dovete mettere un paio di mestoli per volta, e lasciare che si assorba di volta in volta, mescolando spesso e mantenendo la fiamma bassa (il procedimento è lo stesso della preparazione del risotto).
Se il brodo non dovesse bastare, aggiungere anche l'acqua di ammollo dei funghi (se secchi) o dell'acqua bollente. Il miglio e i funghi devono cuocersi perfettamente.
Quando saranno cotti, aggiungere il prezzemolo crudo, tritato fine, e lasciar asciugare un po' mescolando continuamente ed alzando un po' la fiamma.
Spegnare il fuoco ed aggiungere la noce di burro a crudo, mescolando il tutto.

Può essere servito con parmigiano grattugiato.

Latte dolce fritto

1 lt. di latte
150 gr. di farina
100 gr. di zucchero
6 uova
1 limone
olio
pane grattugiato
zucchero a velo

Sbattere lo zucchero con 4 uova intere e 2 tuorli, unire il latte, la farina e la buccia grattugiata del limone. Cuocere per circa un'ora sempre rimescolando. Quando la pasta si staccherà dalla pentola versarla su piatti unti con un pò d'olio, livellando ad uno spessore di circa tre centimetri. Lasciar raffreddare, quindi tagliare a rombi di 5 centimetri di lato. Passarli nel bianco d'uovo sbattuto e nel pane grattugiato. Friggerli in olio bollente.
Posarli su carta straccia per asciugarli dall'olio superfluo e spolverizzarli con lo zucchero a velo.
Mangiarli... :DDD

Spaghetti a vongole

1° metodo (valido anche per cozze o frutti di mare assortiti)

Inserire le vongole in un tegame con coperchio e metterle su fuoco vivace, girandole con un mestolo in modo che quelle di sopra finiscano sotto e viceversa.
Dopo pochi minuti saranno aperte.
Toglierle dal tegame, sgusciarle e metterle da parte.
Filtrare il brodetto.
In una padella (sufficientemente ampia per poi saltarci gli spaghetti) rosolare un paio di spicchi d'aglio (schiacciati a mano) nell'olio, quindi eliminarli.
Inserire dei pomodorini vesuviani dissemati (o in alternativa dei ciliegini siciliani) e lasciarli cuocere per una decina di minuti.
Dopodiché versarvi il brodetto delle vongole e farlo un po' asciugare.
Solo a questo punto provare ed eventualmente aggiustare di sale.
Lessare degli spaghetti sottili (es. Barilla n° 5) in abbondante acqua salata; quando saranno cotti, scolarli e, dopo aver aggiunto le vongole al sugo, saltarli nella padella per una ventina di secondi.
Impiattarli e cospargerli con una spruzzata di prezzemolo fresco finemente tritato.

2° metodo (valido esclusivamente per le vongole)

In una padella (sufficientemente ampia per poi saltarci gli spaghetti) rosolare un paio di spicchi d'aglio (schiacciati a mano) nell'olio, quindi eliminarli.
Inserire le vongole e, sempre tenendo sul fuoco, farle aprire man mano.
Se qualcuna non volesse aprirsi, mettetela in un piatto e apritela con un coltello, facendo molta attenzione perché potrebbe contenere sabbia.
Quando tutte saranno aperte, versate un mezzo bicchiere di vino bianco e fatelo sfumare.
Se volete potete mettere dei pomodorini dissemati, altrimenti è pronto così e vi salterete gli spaghetti.
Impiattarli e cospargerli con una spruzzata di prezzemolo fresco finemente tritato.

3° metodo (valido esclusivamente per le telline)

Identico al 2° metodo, con le seguenti variazioni:
- Invece dell'olio mettete una cucchiaiata di sugna (strutto).
- Non mettete i pomodorini.

Impiattarli e cospargerli con una spruzzata di prezzemolo fresco finemente tritato.

Volendo (anche se sembra una bestemmia) potete grattuggiarci del pecorino romano).

Buon appetito.

Rotolo di ricotta e spinaci all'ebraica

Dosi per quattro - cinque persone ( abbondanti)

Per la sfoglia
3 hg. di farina bianca
2 uova intere
1o2 mezzi gusci d'acqua tiepida con un po' di sale

( se si vuole la ricetta meno leggera bisogna considerare 1 uovo per ogni etto di farina e quindi niente acqua)

Per il ripieno
1kg di spinaci
3hg. di ricotta
un bel po' di grana gratuggiato
noce moscata
sale
1 uovo

Preparazione
Per il ripieno:
fare lessare gli spinaci, scolarli e strizzarli. Aggiungere un uovo, la ricotta, il grana, il sale, una grattatina di noce moscata e mescolare bene.

Preparare la sfoglia lavorandola per circa 15 minuti. Fare una palla e ungerla, appena appena, con un filo d'olio. Mettere la palla di pasta in una carta forno o in una pellicola trasparente, avvolgerla in un tovagliol e. lasciarla riposare per almeno 20 minuti.

Stendere la sfoglia, molto sottile, su una tovaglia infarinata. Stendere il ripieno su tutta la superficie della sfoglia. Arrotolare alzando i bordi della tovaglia e chiudere, schiacciandole, le estremità del rotolo.

Avvolgere il rotolo in un telo e chiuderne le due estremità con uno spago bianco.

Far cuocere in acqua salata, precedentemente portata a ebollizione, per 25 minuti a fuoco medio.

Togliere con delicatezza il rotolo dall'acqua, togliere il telo, tagliare il rotolo in fette abbastanza spesse.
Condire con burro fuso e parmigiano o con un sugo di pomodoro precedentemente preparato.

Tortino ai pomodori e senape

Ingredienti:

pasta brisée (12404079.3)
4 o 5 pomodori tondi ben maturi
un vasetto di senape (http://www.meliorashop.com/images/senape%20de%20dijon.jpg)
timo e/o origano
sale

Preparazione:

Preparate con sufficiente anticipo la pasta brisée (almeno un'ora prima, mettendola poi in frigorifero e tirandola fuori solo all'ultimo minuto)
Scaldate il forno a 200°.
Lavate i pomodori e privateli dei semi e dell'acqua.
Tagliate i pomodori a fettine spesse circa 0,5 cm o poco più, salateli ed asciugateli un po' con carta assorbente da cucina ("scottex").
Stendete la pasta ed adagiatela su una teglia tonda da pizza, in modo che i bordi risalgano di un paio di cm circa. Bucherellate la pasta con una forchetta.
Distribuite la senape in uno strato leggero ma uniforme che ricopra tutto il fondo della pasta (spessore 2-3 millimetri).
Disponete le fette di pomodoro a cerchi concentrici ma senza che si sormontino tra loro, fino a ricoprire tutto il fondo (uno strato solo, quindi).
Cospargere con timo e/o origano, possibilmente freschi.
Infornare il tutto per 20 minuti- mezz'ora.
Dipende molto dal forno: dovrete accertarvi che il fondo sia ben cotto, senza lasciar bruciare i bordi.
Nel mio vecchio forno la metto a cuocere sul ripiano più basso, ma anche in questo caso dovrete andare un po' per tentativi o basarvi sulla vostra esperienza.
Va servita calda.

Un'ottima variante è quella di distribuire qua e là sui pomodori anche dei pezzetti di formaggio saporito tipo roquefort (http://www.formaggio.it/francia/Roquefort.jpg) o simile, delle fettine di caprino (http://www.fromages-xavier.com/images/fromage-bichonnet.jpg), oppure del formaggio emmenthal grattugiato.

Tortiglioni al ragù di seitan*

(gli ingredienti sono per 4 persone ma le foto si riferiscono a 2 porzioni poichè a mia mamma non va molto a genio il seitan! :D)

ingredienti per 4 persone: 400 grammi di tortiglioni, 240 grammi di seitan fresco, passata (o polpa) di pomodoro, 1 cipolla bianca, 1 costa di sedano, 1 carota, 1/2 bicchiere di vino rosso, olio extravergine di oliva, sale

preparazione:

- procurarsi il seitan FRESCO
(http://img244.imageshack.us/my.php?image=21012009by6.jpg)

- mondare le verdure e farne un trito...poi soffriggere il trito nell'olio

- tagliare il seitan a cubetti
(http://img244.imageshack.us/my.php?image=21012009001ac7.jpg)

- una volta che le verdure saranno imbiondite, aggiungere il seitan tagliato a cubetti
(http://img514.imageshack.us/my.php?image=21012009002xl6.jpg)

- sfumare con il vino rosso

- quando il vino sarà assorbito, aggiungere la passata (o la polpa) di pomodoro e sale quanto basta
(http://img300.imageshack.us/my.php?image=21012009003yq4.jpg)

- dopo di che cuocere a fuoco lento con il coperchio per circa un'ora (o perlomeno fino a quanto il composto sarà sufficientemente denso)
(http://img514.imageshack.us/my.php?image=21012009004lo7.jpg)

- cuocere i tortiglioni lasciandoli al dente

- saltare in padella con il ragù e a piacere con parmigiano grattugiato

- servire, che è pronto! :D
(http://img300.imageshack.us/my.php?image=21012009005um6.jpg)

(cucinato ieri sera! :D)

* Il seitan è un alimento altamente proteico ricavato dal glutine del grano tenero o da altri cereali come farro o Kamut.

Il seitan viene cotto ed insaporito in acqua con salsa di soia (shoyu o tamari), alga kombu, sale. Il frumento contiene quattro proteine, di cui due idrosolubili e due no; una delle due proteine non idrosolubili si chiama glutine. È ideale per un' alimentazione vegetariana o di semplice riduzione di cibi di origine animale, di colesterolo, grassi e calorie. Ha un apporto proteico elevato (18%), contiene pochi grassi (1.5%). Di aspetto simile alla carne, il suo sapore è invece più delicato e la sua consistenza più morbida, anche se spesso quest'ultima varia da un tipo di seitan ad un altro. In commercio è possibile trovare seitan al naturale, oppure alla piastra, a cubetti, affettato come antipasto, affumicato, aromatizzato, usato anche per produrre prodotti simili a würstel con affinità di sapore a quello animale. Il seitan non è tuttavia un alimento completo, possiede infatti una bassa percentuale di alcuni aminoacidi essenziali, è comunque altamente digeribile e quindi adatto a bambini ed anziani; essendo ricavato dal glutine è sconsigliato per chi ha problemi di celiachia o di intolleranza. Le calorie sono intorno alle 120 per 100 gr di prodotto, quindi simili a quelle della carne, senza però i grassi saturi e colesterolo di quest'ultima. Anche il livello proteico è elevato, pur se leggermente inferiore a quello della carne. Il seitan può essere cucinato in tantissimi modi e le preparazioni sono molto simili a quelle della carne, con però il vantaggio di essere molto più veloci, poiché il seitan è un alimento già cotto.

Anguilla delicata

Comprare 4 anguille vive.
Arrivati a casa, senza toglierle dalla busta in cui ve le hanno consegnate, inserirle nel congelatore e tenercele 20/30 minuti.
Quando le tirerete fuori saranno un po' instupidite dal gelo e quindi non si agiteranno più come facevano prima.
Non illudetevi, non durerà molto, per cui completate l'operazione di pulizia nel più breve tempo possibile.

PULITURA
Con un coltellaccio staccate di netto la testa ed eliminatela.
Strofinate vigorosamente l'anguilla con del sale grosso, in modo da eliminare tutto il muco presente sulla pelle.
Infilate un coltello appuntito ed affilato oppure la punta di un paio di forbici nell'ano dell'animale e, facendo attenzione a non tagliarvi, apritene la pancia fino all'attaccatura della testa.
Evisceratelo accuratamente, quindi sciacquatelo bene in acqua corrente.
Tagliate l'anguilla a pezzi da circa 10 centimetri ciascuno, e lasciatela riposare in una zuppiera coperta.

PREPARAZIONE
Fate un bel trito sottile con un gambo di sedano, mezza cipolla, una carota, quattro spicchi di aglio, abbondante prezzemolo.
Aggiungete una foglia di alloro, 4/5 grani di pepe nero interi dell'olio ed una noce di burro e fate rosolare sul fuoco.
Quando vedrete che il composto sarà ben appassito, aggiungete un bicchiere di vino bianco e contemporaneamente le anguille.
Aggiungete sale quanto basta e lasciate ben cuocere le anguille e sfumare il vino.
Quando le anguille vi sembreranno ben cotte, toglietele dal tegame, sgrondandole al meglio, e mettetele da parte.
Al sughetto nel tegame aggiungete una decina di pomodorini vesuviani (o in alternativa ciliegini siciliani) dissemati e fate cuocere ancora per 15/20 minuti.
Dopodiché con il passaverdure passate il tutto in modo che diventi un sughetto liquido/cremoso omogeneo.
A questo punto prendete i pezzi di anguilla, passateli nel pangrattato, quindi nell'uovo sbattuto, quindi di nuovo nel pangrattato e friggeteli in una padella con abbondante olio.
Passateli su dei fogli di carta cucina in modo da assorbire tutto l'olio quindi impiattateli versandoci su il sughetto bollente della cottura.

Buon appetito.

Formaggio imbriago (o embriago)

ovvero Formaggio Ubriaco

Per produrlo vengono utilizzate forme di formaggi locali (Veneto o Friuli) a pasta semicotta (come l'asiago o montasio) con stagionatura minima di 2 mesi. Le forme (prive di difetti come rigonfiamenti, spaccature, muffe o parassiti animali) vengono immerse nelle vinacce di uve bianche e rosse. La crosta diventa di colore giallo paglierino marcato se si utilizzano vinacce di uve bianche, violaceo se le vinacce sono di uve rosse. La pasta ha un colore variabile tra il bianco e il giallo paglierino; il sapore è piccante e aromatico.

Storia

Il particolare trattamento dell'ubriacatura sembra essere stato scoperto casualmente dai contadini della zona che, per timore delle razzie austriache durante la Prima Guerra Mondiale, presero l'abitudine di nascondere le forme di formaggio tra le vinacce. Secondo un'altra ipotesi questo trattamento si dovrebbe a un contadino che, non potendosi permettere l'olio per lucidare le forme, decise di utilizzare il mosto.

Degustazione

Possiamo considerarlo come il formaggio di fossa, ma lasciato riposare sulle vinacce. Il formaggio, maturando lentamente, acquista un leggero gradevole profumo di vino. Fantastico se gustato con marmellata di uva e mele cotogne o con una fettina di lonzetta di fichi.
E' ottimo anche al naturale, con verdure fresche di stagione, su pane caldo o in parecchie pietanze. Più complesso è il suo utilizzo nei primi piatti; vista la sua personalità deve essere utilizzato come sapore aggiunto piuttosto che come base del piatto. A meno di non essere grandi chef :)

Consiglio l'accostamento con Cabernet o Merlot, visto che è con le loro vinacce che - nella tradizione veneta - viene fatto invecchiare il formaggio. Oppure un Amarone come ottimo contrasto.