Produzione veramente limitata per questa perla casearia della Val di Susa; tanto limitata che il formaggio, ogni anno, ad ottobre, viene messo all’asta. Solo due casari producono ogni anno, rigorosamente in alpeggio, una cinquantina di forme.
I pochi che avranno la fortuna di assaggiarlo noteranno una certa somiglianza con un Castelmagno stagionato con cui il Murianengo ha in comune una diffusa erborinatura (dopo almeno 4 mesi di stagionatura); per ottenerla è necessario, in fase di produzione, rompere e pressare la cagliata.
Un Murianengo stagionato si sposa alla grande con un vino rosso di gran corpo, morbido, non troppo tannico e con una certa acidità per stemperare l’elevata grassezza del formaggio.
Per rimanere in zona: Barbera d’Alba Marun di Correggia.
Oppure anche un Chianti o un Montepulciano.
Consiglio comunque il suo utilizzo in risotti o affiancato alla polenta.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.